Necro Story – Recensione

Con la fine di Halloween, dove abbiamo visto mostri e streghe a destra e a manca, non poteva mancare un titolo “spooky” come Necro Story. Un rpg a turni che, se siete fan del genere, potreste apprezzare più di quello che pensate.

In Necro Story l’umanità è stata del tutto estinta, e con la sua assenza il mondo si è popolato di tutta una serie di mostri dalle forme e colori più disparati. A quanto pare, c’è però un sopravvissuto, che sembrava morto ma è invece rimasto in una sorta di coma per oltre cinque anni. Parliamo ovviamente del nostro personaggio, un necromante che viene risvegliato da alcuni funghetti esplosivi e viene trovato da Vivi, una fantasma che ci farà da guida. Vivi ci dà un compito: quello di sfruttare le nostre doti da necromante per far tornare in vita gli esseri umani.

Da qui in poi, giocheremo un gioco di ruolo piuttosto standard, in cui gli incontri con i mostri nemici finiscono in battaglie a turni, ma contrariamente a quelli vecchio stile potremo vederli su schermo così da evitare le battaglie indesiderate. O almeno, questo è quello che ci viene detto nel tutorial. Nella realtà dei fatti, i mostri appaiono come nebbia che ci inseguirà fino all’inferno e sarà sempre più veloce di noi. Quindi difficilmente saremo in grado di salvarci da battaglie che volevamo skippare.

I mostri deceduti possono essere raccolti come anime e messi nel nostro specchio, che è in grado di contenerne fino a 7. In battaglia potremo scegliere queste anime e evocare il mostro che si batterà per noi. In qualche modo, quindi, il gioco diventa simile a una sorta di Pokemon. Essi guadagneranno punti esperienza e diventeranno più forti, ma col nostro personaggio potremo personalizzare stat e skill al passaggio di livello. Al contrario, gli equipaggiamenti possono essere indossati dai mostri, ma non dal necromante.

Il comparto grafico è piuttosto semplice, ma il modo in cui la direzione artistica sembra acquarellare ogni sfondo è piuttosto suggestivo. Purtroppo il comparto audio presenta molti motivetti ridondanti che vengono presto a noia.