Mugen Souls Z

Mugen Souls Z – Recensione

Quest’oggi andiamo a parlare di un titolo che uscì nella sua versione originale su Playstation 3. Ricordo ancora il mio primo impatto con Mugen Souls Z: ero già abituato alle follie e ai discorsi assurdi di titoli come Disgaea o Hyperdimension Neptunia, ma Mugen Souls Z portava ogni cosa all’eccesso e mi ha lasciato a bocca aperta più di una volta. Sì, perchè l’eccesso è esattamente il tema portante di questo gioco, ed esso viene applicato praticamente su ogni cosa.

Mugen Souls Z

Così come vale per moltissimi altri titoli, Mugen Souls Z era ponderato per dare più importante all’umorismo e all’ecchi piuttosto che al gameplay vero e proprio. Il titolo infatti era “superporco”, se così vogliamo metterla, al punto che, al tempo di Playstation 3, diverse scene nonchè un intero minigioco furono completamente tagliati per il mercato occidentale, lasciandoci con un gioco tagliato. Quest’oggi il porting di Mugen Souls Z è stato affidato a EastAsiaSoft, che al contrario di NISA ha deciso di rischiarsela e portarci il titolo nella sua versione completa al 100%. Ed ecco che quindi in quel minigioco potremo metterci a lavare i personaggi femminili all’interno di un bagno pubblico, toccandoli e provocandoli e tutto ciò che ne consegue.

Mugen Souls Z

Naturalmente, avere il gioco nella sua versione non tagliata non è l’unico vantaggio di questa edizione per Nintendo Switch. Così come tutti ci aspetteremmo, all’interno del pacchetto sono contenuti tutti quanti i DLC pubblicati al tempo. In questo particolare caso, il gioco di per sè era talmente difficile e senza pietà che in diversi punti si era costretti a perdere ore farmando, e anche in quel caso le cose rischiavano di prendere una piega complicata. I DLC furono creati principalmente per far fronte a ciò: ognuno di essi provvedeva a una sorta di “cheat” che velocizzava il farming e rendeva le cose molto più semplici. Al tempo dovevi pagare per avere una semplificazione del titolo, oggi sono opzioni che possiamo decidere di utilizzare o meno. C’è da dire che utilizzare tutte le opzioni DLC rende Mugen Souls Z una passeggiata, arrivando forse a trasformarlo in una noia, ma avremo la possibilità di scegliere da noi quali di essi utilizzare, e soprattutto SE utilizzarne.

Mugen Souls Z

Naturalmente ci sono anche dei lati negativi su questo porting. Iniziamo subito col dire che, sin dai tempi della sua uscita su Playstation 3, Mugen Souls Z aveva una grafica abbastanza datata. Colorata e piacevole a vedersi, certo, ma nulla che si avvicinasse agli standard dell’epoca, e ovviamente questo va a riflettersi su un porting uscito a tutta questa distanza di anni. Il vero problema è che la versione Nintendo Switch, inspiegabilmente, ha dei tempi di caricamento fin troppo lunghi, che rovinano del tutto il ritmo di gioco.

Mugen Souls Z

La questione dell’eccesso si riversa irrimediabilmente anche sul gameplay. Coloro che amano il farming e avere personaggi con stat assurdamente alte saranno felici di sapere che in questo gioco i personaggi possono raggiungere il livello 9999, invece del solito 99. Il combattimento ha molte sfaccettature, ma ci sono molti tutorial che spiegano il tutto nel migliore dei modi.

VALUTAZIONE FINALE - Mugen Souls Z
7.0

Mugen Souls Z non è certo uno di quei titoli che rimangono impressi nella storia, tuttavia è lo stesso un gioco di ruolo molto simpatico e divertente. Chi ama i jrpg, gli eccessi, e ha una Nintendo Switch dovrebbe farci un pensiero, anche perchè questa è la prima volta che il gioco arriva a noi occidentali nella sua forma più completa.

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