Disgaea 7: Vows of the Virtueless

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

La saga di Disgaea è ormai diventata una serie importantissima nel panorama videoludico, oltre che longeva. Ricordo ancora quando uscì il primo Disgaea, sulla Playstation 2. Un gioco di ruolo tactics divertente e strategico, con un umorismo scanzonato e irriverente e una componente di grinding non irrilevante. I personaggi potevano raggiungere livelli assurdi (9999) e poi reincarnarsi a livello 1 ma con statistiche di crescita potenziate, così da perdersi in un loop di farming incredibile. Se a questo ci aggiungiamo altre meccaniche, come l’esplorazione dei mondi all’interno di oggetti e armi per potenziarli, viene da sè che Disgaea è un titolo su cui perdere centinaia di ore.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless

Disgaea 7: Vows of the Virtueless ha un’ambientazione diversa dal solito: il Makai (o Netherworld a dir si voglia) in questo titolo ha uno stile alla Edo antica in decadenza. Il protagonista Fuji e la sua fangirl zeppa di soldi Pirilika vogliono sistemare le cose e rendere rigogliosa la loro terra, Hinomoto.

Sarebbe del tutto inutile perdersi oltre nei meandri della trama di Disgaea 7: Vows of the Virtueless: come in ogni Disgaea le cose procedono in maniera assurda e ilare, con personaggi che cercheranno di risolvere con la violenza la maggior parte delle situazioni, ed eventi sull’orlo della demenzialità. Parliamo quindi semplicemente delle differenze che questo capitolo ha rispetto agli altri in termini di meccaniche di gioco.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless

Abbiamo già parlato del loop di farming infinito dei personaggi, ma alla NIS non sembravano soddisfatti, e quindi hanno aggiunto la reincarnazioni anche ad armi e oggetti. Oltre a visitare gli Item World come già detto, anche gli oggetti potranno ripartire da livello 1 ma con statistiche di crescita potenziate. I personaggi, durante la battaglia, potranno approfittare della “Jumbification”, un sistema che gli permette di diventare giganteschi e ottenere statistiche migliorate e più portata per i propri attacchi.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless

La cosa interessante di Disgaea 7: Vows of the Virtueless, e in particolare della serie Disgaea, è che possono essere quasi trattati come due giochi separati. C’è la campagna principale per terminare la storia, che prende solitamente tra le 15 e le 30 ore di gioco e non prevede sessioni di farming troppo intenso. Poi c’è il post-game, che è ciò che porterà via centinaia di ore della nostra vita. Tra boss segreti e stage impossibili, saremo costretti a levellare i nostri personaggi e oggetti a non finire. Negli ultimi capitoli usciti era stato inserito un sistema di auto-combat che permetteva un farming autonomo. In Disgaea 7: Vows of the Virtueless sembra che ciò sia stato eliminato per favorire un sistema di autocompletamento tramite pagamento di valuta in-game. Questo è ovviamente un grosso nerf a chi voleva ottenere livelli senza muovere un dito.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless

In definitiva, Disgaea 7: Vows of the Virtueless mantiene tutto ciò che ha reso la serie famosa e apprezzata, e come in ogni capitolo ottiene qualche ritocco e nuova meccanica, così da rendere ogni gioco sempre più profondo. Ovviamente non aspettatevi nulla di radicalmente diverso dal solito, ma se amate Disgaea così come è sempre stato, non potrete che amare anche il settimo capitolo.

VALUTAZIONE FINALE - Disgaea 7: Vows of the Virtueless
9.0

Disgaea 7: Vows of the Virtueless è un gioco enorme, quasi infinito. Come in ogni capitolo della serie vengono mantenute le precedenti meccaniche e ne vengono inserite di nuove, per entrare in un loop di farming e battaglie demenziali. Gli amanti della serie devono essere pronti a entrare nuovamente in questa droga da cui è impossibile disintossicarsi.

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