Master Detective Archives: Rain Code

Master Detective Archives: Rain Code – Recensione

In quanto super fan della serie Danganronpa, quando Spike Chunsoft ha annunciato l’arrivo su Nintendo Switch di Master Detective Archives: Rain Code sono saltato dalla sedia. Insomma, sia per quanto riguarda l’appeal visivo e il design dei personaggi, sia per quanto riguarda il modo di risolvere i misteri, è praticamente impossibile non paragonare i due titoli tra di loro. Eppure, nonostante ciò, Master Detective Archives: Rain Code riesce a ottenere una propria identità e con il passare delle ore di gioco è in grado di lasciarti col fiato sospeso in maniera diversa dalle avventure generate dalla malvagità di Monokuma.

Master Detective Archives: Rain Code

La trama di Master Detective Archives: Rain Code prevede che ci mettiamo incontrollo di Yuma Kokohead, un giovane detective privo di ricordi e che funge da apprendista in un’organizzazione mondiale di detective, la WDO. Yuma, nonostante non si ricordi nulla del suo passato, sa che la sua amnesia è dovuta a un contratto che ha formulato con Shinigami, la divinità della morte. Tale contratto gli permette di accedere al Mystery Labyrinth, luogo in cui può unire gli indizi che trova nel mondo reale con i poteri di Shinigami e risolvere così i bizzarri misteri che hanno luogo a Kanai Ward.

Master Detective Archives: Rain Code

La storia in generale è veramente ben scritta, ma non ci aspettavamo nulla di meno dai creatori di Danganronpa. Anche se risolvere i singoli casi è piuttosto semplice, ognuno di essi dà qualche indizio riguardo un mistero più grande e una qualche mente che si trova dietro tutto, fomentando una certa curiosità nel giocatore.

Master Detective Archives: Rain Code

Così come in Danganronpa, anche in Master Detective Archives: Rain Code per risolvere i casi dovremo partecipare a diversi minigiochi. Così come nel predecessore il protagonista doveva sparare i propri proiettili/indizi verso le frasi da neutralizzare, anche in Master Detective Archives: Rain Code il gioco principale sarà uno scontro con degli spettri che ci lanceranno letteralmente addosso le loro ragioni, e dovremo schivarle… facendoci scivolare addosso le loro sciocchezze. Ma quando ci lanceranno una frase che è possibile counterare con uno dei nostri indizi, potremo colpirla col giusto tempismo usando la nostra spada. Il concept è bene o male lo stesso, ma il tema del labirinto è sempre diverso per ogni caso e dà l’impressione che ci sia sempre qualcosa di nuovo.

Master Detective Archives: Rain Code

Forse il difetto peggiore di Master Detective Archives: Rain Code è il suo essere un’esclusiva Nintendo Switch. Chiariamoci: non c’è nulla di male in uscire solo per Switch, tuttavia se c’è un’esclusività, si dà per scontato che ci sia un lavoro di ottimizzazione dietro che permetta al gioco di girare nel migliore dei modi sull’unica console di uscita. Invece Master Detective Archives: Rain Code esita in diversi punti, mostrando il fianco di animazioni che laggano e motion blur, e questo in un’esclusiva è abbastanza fastidioso.

VALUTAZIONE FINALE - Master Detective Archives: Rain Code
8.0

Master Detective Archives: Rain Code è per voi, amanti del mistero, dei casi da risolvere, e dell'umorismo folle made in Spike Chunsoft.

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