Potion Permit – MiniRecensione

Negli ultimi anni, dobbiamo ammettere che c’è stato un forte aumento di quei giochi lenti e che ci permettono di vivere una sorta di vita alternativa. Pensiamo da una parte a Animal Crossing, dall’altra, con più precisione, a titoli come Harvest Moon o Story of Seasons.

Vi parliamo quindi di Potion Permit, titolo che ha molto a che fare con questi suddetti giochi. Partiamo subito col dire che graficamente Potion Permit è molto apprezzabile, ha un tipo di pixel art che facilmente tende a attirare un potenziale acquirente.

In Potion Permit prendiamo le redini di un alchimista che è appena stato invitato su un’isola dove non siamo esattamente i benvenuti. I genitori disperati di una ragazza molto malata non hanno altra scelta se non affidarsi a noi, ma il resto degli abitanti non sembra molto convinto ad averci lì intorno.

Prenderemo possesso di una orribile baracca che apparteneva al precedente alchimista dell’isola, e da lì in poi dovremo viaggiare per le paludi in cerca degli ingredienti necessari a creare le nostre pozioni. Con esse saremo in grado di svolgere le più svariate side-quest a seconda delle richieste dei cittadini, con conseguente ringraziamenti e cambio di atteggiamento da parte loro. Col tempo, inizieremo a scoprire cosa ha portato gli isolani a tenere un atteggiamento tanto negativo verso di noi, o per meglio dire, verso la nostra professione. Ma col passare delle missioni non solo verremo accettati, ma potremo iniziare anche quest famose e apprezzate in Harvest Moon come quella della conquista romantica.

Se togliamo romanticherie, raccolta di ingredienti e sporadici ma semplici combattimenti, la particolarità di Potion Permit risiede nella creazione delle pozioni. Per ottenere l’intruglio desiderato dovremo infatti scegliere i nostri ingredienti e affrontare una sorta di minigioco ritmico e di posizionamento in stile puzzle.