Tra i tanti videogames disponibili, non molti sanno che alcuni tra i più famosi sono creati proprio da sviluppatori nostrani, in particolar modo oggi poniamo l’attenzione sui Catanesi dello studio Stormind Games.
Batora: Lost Haven è un gioco di ruolo d’azione isometrico in cui vestiremo i panni di Avril, un’adolescente dotata di poteri misteriosi e incaricata di salvare la Terra dalla catastrofe. Con la sua ambiziosa portata narrativa e l’innovativo gameplay di cambio di natura, vale sicuramente la pena tenerlo d’occhio, ma il suo cast scadente e il suo combattimento un po’ traballante non piaceranno a tutti.
In Batora: Lost Haven, una misteriosa catastrofe ha distrutto mezzo mondo e ridotto in macerie la città di Londra. Avril, una giovane donna che ha recentemente perso la sorella maggiore Rose, viene avvicinata da Sun e Moon, due enigmatiche divinità incorporee che danno ad Avril l’opportunità di far tornare il mondo al suo stato originale e invertire l’apocalisse. Per raggiungere questo obiettivo, Sun e Moon teletrasportano Avril e la sua amica Mila su quattro diversi pianeti. Assorbendo i loro Nuclei, Sun e Moon otterranno la potenza necessaria per salvare la Terra. Nel mezzo di tutto ciò, Avril incontra spesso Batora, una strana vecchia che afferma di aver creato l’universo e che sta seguendo il viaggio di Avril.
Su ogni pianeta che Avril visita, incontra le società locali, stringe alleanze e aiuta a risolvere i loro problemi. Ogni pianeta ha il proprio cast di supporto, retroscena e conflitti tra gruppi in guerra, e tutto ciò è molto ambizioso. Sfortunatamente, il ritmo veloce della narrazione rende difficile essere coinvolti nelle vite degli amici che Avril ottiene lungo la sua avventura. Rimane su ogni pianeta solo per un’ora o due prima di passare a quello successivo, e i personaggi dei pianeti precedenti non vengono più menzionati, nè tantomeno hanno un qualche effetto sulla storia. Il tono della storia svolazza tra le scene divertenti dell’eccentrica Batora a scene drammatiche di personaggi che hanno esaurimenti mentali indotti dal senso di colpa. Inoltre, il gioco manca di missioni secondarie opzionali o scelte di dialogo che avrebbero potuto arricchire un po’ di più il tutto.
Il tema della dualità permea Batora: Lost Haven, e questo può essere notato in modo evidente nel suo sistema di scelta morale. Nei punti cardine della storia, il giocatore può scegliere un percorso Difensore o Conquistatore: questo non significa scegliere di essere buoni o cattivi, ma ha delle sfaccettature più neutrali.
Il combattimento in Batora: Lost Haven incorpora il tema della dualità nel combattimento in grande stile. Come parte della sua benedizione da Sun e Moon, Avril può passare dalla sua Natura Fisica a corto raggio alla Natura Mentale a lungo raggio con la semplice pressione di un pulsante. Tutti i nemici sono di natura fisica o mentale, riconoscibili da una combinazione di colori arancione o viola. Per mescolare le cose, arriverà spesso una manciata di nemici ibridi. Ognuna delle nature di Avril ha la propria barra della salute e viene danneggiata se colpita rispettivamente da un attacco di natura fisica o mentale. Anche se tutti gli attacchi di Avril danneggeranno i nemici, usare attacchi fisici contro i nemici di natura fisica avrà l’effetto migliore.
L’idea di cambiare natura al volo per combattere contro i nemici di diversa tipologia è molto interessante. Man mano che si avanza nel gioco si sale di livello, il che offre una maggiore capacità di equipaggiamento delle rune e più spazio per personalizzare la build. I boss del gioco mescolano la situazione passando da un tipo di barra all’altra, costringendo il giocatore a cambiare approccio continuamente.
Purtroppo il set di mosse è piuttosto limitato, con un solo tipo di attacco predefinito per ogni natura e alcuni attacchi speciali che hanno però lunghi cooldown per essere riutilizzati.
Batora: Lost Haven non presenta molto spesso ondate di nemici ibridi, e questo significa che il più delle volte useremo una sola natura e solo metà delle mosse a nostra disposizione. Dare più barre della salute ibride ai nemici, o semplicemente avere alcuni nemici non vulnerabili a una natura specifica, avrebbe potuto rendere il combattimento più versatile e far sentire il giocatore come se avesse più opzioni.
Tra un combattimento e l’altro, troveremo diverse aree dove ci saranno enigmi da risolvere, in forte stile Zelda. Purtroppo, la maggior parte degli enigmi si risolve semplicemente sparando con una o con l’altra natura, e quasi mai sono presenti enigmi risolvibili con abilità da sbloccare proseguendo nell’avventura.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
VALUTAZIONE FINALE - Batora: Lost Haven
Batora: Lost Haven è un mix di molte idee diverse, alcune delle quali funzionano bene, altre no. L'ambientazione è incredibile e ottimamente sviluppata, ma il sistema di combattimento poteva essere implementato molto meglio.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.