One More Gate: A Wakfu Legend – Recensione

Sono passati ormai circa cinque anni dall’uscita di quello stupendo Card Game Roguelite chiamato Slay the Spire. Slay the Spire ha conquistato cuori su PC e su console, e continua a mietere vittime anche grazie a iniziative come quella che lo hanno portato gratis su Playstation Plus qualche mese addietro. Calcando l’onda di quella tipologia, ecco uscire un more of the same ambientato nell’universo di Wakfu. Il suo titolo è One More Gate: A Wakfu Legend, e si trova ancora in early access.

La trama del gioco, inizialmente, non è molto chiara. Il protagonista Oropo si ritrova in un villaggio dopo aver attraversato un portale che si è sgretolato poi dietro di lui. Tutto ciò che sappiamo è che la nostra missione è quella di ricomporre questo portale, ma l’identità del protagonista o tutto ciò che gli è accaduto ci sarà oscuro finchè non lo scopriremo in game partita dopo partita. I personaggi che incontreremo sul nostro cammino ci illustreranno diversi dettagli riguardo la trama, semplicemente continuando a giocare. Attenzione però: considerate sin da subito che almeno in fase di Early Access il titolo non è disponibile in lingua italiana.

Per coloro che non hanno mai giocato a Slay the Spire, One More Gate: A Wakfu Legend ci mette in ogni partita all’interno di un dungeon con stanze generate randomicamente. Dopo ogni stanza potremo scegliere, tramite la mappa, in quale stanza entrare successivamente scegliendo così se affrontare nemici, assistere ad eventi, entrare in un negozio o così via. Durante la partita otterremo gradualmente carte e potenziamenti con cui costruire il nostro mazzo e usarlo per sconfiggere gli avversari che ci ritroveremo di fronte.

Sul fronte tecnico, possiamo dire immediatamente che il comparto audio è di sicuro dimenticabile. Dal punto di vista grafico, invece, sebbene non ci siano chissà quali fronzoli permettendo a One More Gate: A Wakfu Legend di girare su qualsiasi computer, c’è un comparto artistico veramente godibile e interessante, che permette di capire a prima occhiata cosa stia succedendo e che non manca di riportare alla mente l’universo da cui il gioco prende ispirazione.