Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi in cui Shovel Knight era un semplice platform 2D che come “unico” obbiettivo aveva quello di omaggiare i grandi classici del passato, offrendo un titolo che puntava a far rivivere le nostalgiche esperienze dei giochi a 8bit ma rimischiandole in salsa moderna, buttando nel calderone nozioni e piccoli dettagli che rendevano il tutto fruibile dal pubblico odierno ma al tempo stesso adorabile agli occhi dei vecchi giocatori. Shovel Knight non è più questo da tempo, ma forse ora è anche meglio.
Andiamo per gradi: non vogliamo dire che Shovel Knight Dig sia un prodotto migliore del gioco principale, che rimane una perla quasi inarrivabile, ma che l’evoluzione che il franchise ha avuto negli anni è ammirevole e che l’uscita di questo titolo non può che arricchire il già perfetto pacchetto di Yacht Club.
Nonostante il titolo non sia stato sviluppato direttamente dal team che ci ha proposto il poker di giochi che compongono la Treasure Trove Collection di Shovel Knight, bensi da Nitrome (sotto evidente supervisione di Yacht Club), lo standard si attesta comunque su livelli altissimi. Shovel Knight Dig non ha praticamente nulla fuori posto a livello di design del gioco, ogni piccolezza è considerata dagli sviluppatori, ogni accorgimento di quality of life viene applicato per rendere l’esperienza sempre piacevole e mai spezzata, il loop di gameplay è perfetto.
Analizzando più nel dettaglio il gioco: ci troviamo di fronte a un roguelite abbastanza “classico” (se si possono accostare queste due parole) dove dovremmo addentrarci nell’esplorazione di dungeon verticali costruiti casualmente, sconfiggendo nemici e boss sempre più forti, arraffando oro e gemme che terremo solo in parte se mai dovessimo morire nel tragitto e che potremmo spendere nell’hub centrale del gioco per sbloccare oggetti e potenziamenti.
Dungeon Verticali
Nel franchise di Shovel Knight la presenza della pala è sempre servita da mero espediente comico, se al suo posto ci fosse stata una zappa, un enorme forchetta o una grande carota non sarebbe cambiato molto, in Shovel Knight Dig la pala è invece un elemento portante.
Per iniziare una nuova run dovremo saltare in un buco e da li in poi l’esplorazione procederà verso il basso. La strada nei dungeon è lastricata di blocchi da scavare che bloccano il protagonista, ma questa meccanica non è impiegata per creare un senso di “esplorazione” (come fa per esempio SteamWorld Dig) bensì scavare rappresenta un elemento di platforming e movimento. Come era per i guantoni visti nella serie principale di Shovel Knight colpire una serie di blocchi sospesi a mezz’aria ci permette di attraversarli se li colpiamo in sequenza. Eseguire un pogo jump su un blocco ci consente di rimbalzarci sopra ma al tempo stesso lo rompe e non potendoci più salire sopra alcune zone diventeranno inaccessibili, ed è su questo ultimo dettaglio che la maggior parte del level design si concentra.
Per la maggior parte dell’esplorazione la vostra concentrazione sarà dedicata al cercare di rompere i blocchi giusti che vi daranno accesso a determinate zone rispetto ad altre per accaparrarvi il bottino migliore. I livelli sono composti da singole zone pre-costruite combinate tra di loro (un po’ come le stanze di The Binding of Isaac) in un unico lungo livello e quindi nonostante la strada sia solo una (verso il basso) le singole microzone sono costruite con ingegno umano e scegliere se rompere un blocco a destra per prendere una chest o un altro a sinistra per prendere un altro bonus sarà sempre difficile.
Un altro fondamentale elemento di gameplay è rappresentato da una gigante sega circolare spaccapietre apparentemente invincibile e in grado di uccidervi in un singolo colpo. Come il fantasma di Spelunky questo temibile nemico vi farà visita nel caso foste troppo lenti nella discesa, dando un senso di fretta che giova senz’altro all’esperienza di gioco.
Nemici e Boss
Le minacce che ci troveremo davanti sono molteplici e moltissime sono vecchie conoscenza, sia tra i nemici classici che tra i boss. Questi ultimi forse unica nota dolente del gioco. Le boss fight non sono mai state il forte di Shovel Knight, già troppo semplici nel gioco principale, in questo Dig mantengono lo stesso difetto e in più i boss sono pochi e meno carismatici (anche le vecchie conoscenza forse non sono proprio i cavalieri più attraenti, ma su questo regna il gusto personale). Vista la cura nei contenuti aggiuntivi a cui il franchise ci ha abituato siamo sicuri che nel prossimo futuro ne vedremo di nuovi, ma al momento dobbiamo attenerci a quello che abbiamo che, a confronto con altri competitor, risulta solo sufficiente.
Elemento forte sono però i livelli dei boss che, come succedeva in Shovel Knight, sono quasi essi stessi i boss in quanto rappresentazione perfetta del carattere dello sfidante che ci aspetta alla fine di essi.
Per quanto riguarda i nemici base ci troviamo davanti a un set basilare di mob: volanti, striscianti, saltellanti, nemici che caricano o nemici in grado di parare colpi. Compito eseguito ed inserito magistralmente nei livelli.
Oro, gemme, oggetti e potenziamenti… e ingranaggi
Durante l’esplorazione troveremo diversi tesori, che si traducono tutti in oro da spendere poi presso i mercanti in superfice. Gli oggetti che compreremo non saranno disponibili da subito, ma verranno solamente sbloccati e potranno quindi essere trovati in seguito all’interno del dungeon. Un’eccezione a questa regola viene fatta pe le armature, che rappresentano l’unico vero power up permanente alla forza del nostro personaggio.
L’oro non sarà spendibile solo fuori dal buco, ma anche al suo interno da specifici negozi che spawneranno casualmente e che ci potrebbero offrire oggetti, mosse speciali oppure cibo per recuperare vita o per potenziarci, tutto ciò ovviamente ci faciliterà la discesa ma renderà più lenta la progressione avendo meno risorse da spendere in superfice.
All’interno del dungeon sono inoltre nascosti degli ingranaggi che una volta raggiunti i checkpoint se trovati tutti e tre nel segmento tra un checkpoint e l’altro potranno essere utilizzati o per recuperare tutta la vita o per guadagnare immediatamente un oggetto.
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VALUTAZIONE FINALE - Shovel Knight Dig
In conclusione non possiamo che dire che Shovel Knight Dig sia in tutto e per tutto, in gergo tecnico, un giocone. Una perla da non farsi scappare che riesce ad essere al tempo stesso un validissimo roguelite, un divertentissimo platform e una perfetta esecuzione delle scienze che sono game e level design. Poniamo mezzo voto in meno sulla sua fronte solmente per la scarsità di contenuti (principalmente boss e oggetti) che seppur presenti in un numero soddisfacente non reggono il confronto con altri concorrenti.
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