“Schiaccia, salta e rimbalza attraverso le Grandi Profondità, un mondo sottomarino pieno di granelli; creature bioluminescenti che trascorrono la loro vita nel profondo del Bioverso, vivendo sui ritmi di un paesaggio sonoro elettronico. Lumote è un Mote diverso dagli altri; curioso e con un “occhio” sul potere. Quando lo spostamento fa diventare rosse le Grandi Profondità, Lumote parte per un’epica missione per riportare il mondo al Blu. Per farlo, Lumote deve imparare a prendere il controllo degli abitanti di Great Depths e ad acquisire la padronanza dei suoi enigmi per sconfiggere il più grande mote di tutti… il Mastermote!”
È questo l’incipit utilizzato da Luminawesome Games per un adventure/3D platform pronto a sorprendere il pubblico.
Trama
Lumote: The Mastermote Chronicles è completamente sprovvisto di narrazione, la trama infatti coincide con l’incipit di cui sopra. È semplicemente priva di evoluzioni, che di sicuro avrebbero alleviato la ripetitività.
Gameplay
Saltare e cambiare colore saranno le uniche azioni che potremo compiere durante il nostro cammino verso la purificazione del Bioverso. Attraverso un potere unico il nostro Mote sarà in grado di prendere possesso di specifici oggetti e creature, nel tentativo di purificare, passo dopo passo, un mondo ormai corrotto. Il mondo è diviso in microzone bloccate da un enorme fiore da far sbocciare completando l’enigma ambientale, così da poterci spostare nella prossima zona da purificare. Il bioverso è ricco di statuine d’oro nascoste che renderanno obbligatorio ricominciare tutto da capo più e più volte se lo si vorrà completare al 100% e sbloccare tutti i trofei.
Lumote è però privo di missioni secondarie, quindi la ripetitività si farà sentire in poco tempo, nonostante la presenza di qualche nuova creatura da controllare per portare un po’ di varietà al gameplay.
Comparto tecnico
L’impatto iniziale è stupefacente, in un turbinio di colori brillanti che si amalgamano alla perfezione con la gestione delle luci; ciò rende ogni scorcio del mondo un panorama indimenticabile.
Le interazioni, seppur limitate, sono di buona fattura. Il comparto audio è eccellente con un ottimo campionamento dei suoni, che accompagneranno perfettamente ogni azione all’interno del mondo di gioco.
La gestione della telecamera è totalmente manuale, la possiamo muovere partendo dalle spalle del mote fino a farla diventare isometrica, lasciando piena libertà di scelta al giocatore.
Versione Stadia
La versione Stadia (quella da noi provata) riscontra ancora qualche problema con un leggero input lag, una compressione che rovina leggermente il panorama e continui stuttering, nonostante una connessione media di 90Mbps e 14ms di ping. Questi problemi sono presenti sia sul Google Chromecast Ultra che su Pc tramite browser (Google Chrome).
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Recensione - Lumote: The Mastermote Chronicles
Lumote: The Mastermote Chronicles raggiunge la sufficienza grazie ad una varietà, seppur accennata, di un gameplay elementare, capace di intrattenere durante un viaggio in single-player, unica modalità disponibile dalla durata di circa 8 ore, attraverso degli enigmi complessi ed un mondo ammaliante.
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