Chained Echoes – Recensione

Un JRPG ispirato a Chrono Trigger che riesce pienamente a soddisfare gli appassionati del genere.

Introduzione

Chained Echoes è stato sviluppato da una singola persona, Matthias Linda e pubblicato da Deck13 Spotlight, nato in sordina da una “semplice” idea. Successivamente sbarcato su Kickstarter nel 2019, dove ha ricevuto un feedback incredibilmente positivo.
Dopo sette anni di sviluppo, Linda è pronto a “donarci” questa sua perla, un JRPG che fa tornare giovane chi non lo è più e punta a diventare il moderno Chrono Trigger per i giovani d’oggi.

Gameplay di Chained Echoes

Da questo punto di vista, il gameplay di Chained Echoes non punta a portare grandi novità, bensì cerca di rendere il tutto curato nel minimo dettaglio.
Ci troviamo di fronte ad un titolo ispirato ai “big” del genere, come: Final Fantasy VI, Xenogears, Terranigma e Legend of Dragoon.
I combattimenti sono a turni e potranno risultare “standard” per come li conosciamo, allo stesso tempo, risulteranno unici, ma questa è un’esperienza tangibile solo giocandolo.
Il mondo è vasto e vario, le ambientazioni sono curate maniacalmente e non tendono ad essere ripetitive.
Giocheremo in un continente chiamato Valandis e grazie al nostro gruppo di eroi dovremo porre fine alla guerra tra i suoi tre regni.
Dei personaggi utilizzabili nella nostra avventura, ognuno avrà le proprie classi e skill da poter utilizzare e migliorare, come molti altri giochi del genere, i personaggi che ci accompagneranno saranno quattro.
L’albero delle abilità e la scelta dell’equipaggiamento, sono vasti e complessi. Questi ci porteranno a ragionare su quale sia la build che più preferiamo, senza “indirizzarci” troppo in una scelta preimpostata.
Una caratteristica molto interessante di Chained Echoes è la presenza di mecha e navicelle spaziali.
Questi saranno utilizzabili in combattimento, per muoverci e per volare nel vasto continende di Valandis, la nostra navicella, inoltre, sarà personalizzabile.

Storia e mondo di gioco

Dal punto di vista artistico, Linda ci fa tornare indietro nel tempo, Chained Echoes si mostra con una grafica 2D a 16 bit ricca di colori brillanti e dettagli che strizzano l’occhio anche ai più “cavillosi” del genere.
Una colonna sonora tanto bella quanto nostalgica, ci accompagnerà in questa avventura.
La storia risulterà davvero epica e punta ad essere matura e divertente allo stesso tempo, il primo anno di sviluppo di questo titolo è stato dedicato interamente a quest’ultima, infatti, il risultato ottenuto risulta ottimo.
Al momento il gioco è in lingua inglese, ma vale pienamente lo “sforzo” di cimentarcisi, anche per i neofiti della lingua.
A differenza di altri JRPG, in Chained Echoes i nemici non appariranno mai casualmente, bensì saranno sempre visibili in gioco. Questa decisione, a lungo andare risulterà una scelta adatta al titolo in questione, considerando che in passato erano presenti incontri randomici per i limiti legati alle tecnologie dei tempi e non per scelta degli sviluppatori.
Oltre la storia principale, avremo modo di affrontare tantissime missioni secondarie, le quali faranno salire di molto la durata totale del gioco. Per completarlo nella sua interezza, sono state necessarie all’incirca 40 ore, durata per niente banale considerando la capacità di intrattenere e il fatto che sia stato sviluppato da una sola persona.

Conclusione di Chained Echoes

Chained Echoes punta a diventare un grande classico, si ha davanti un titolo ricco e vario, che racchiude tutti i pregi dei giochi JRPG del passato e punta a migliorarne i difetti.
Una storia seria quanto piena di giochi di parole, vi porteranno a trascorrere più tempo di quanto potevate credere, facendo tornare in oguno, uno stato d’animo che era legato ai vecchi titoli dello SNES e della Playstation 1.