Return to Monkey Island

Return to Monkey Island

A costo di sembrare vecchio, non posso non far notare quanto il gioco in questione, appena uscito, abbia un’enorme valenza storica nonchè nostalgica. La leggendaria saga di Monkey Island ha avuto inizio ormai 30 anni or sono, e da allora si sono susseguiti diversi giochi (di cui i primi 3 sono senz’altro i meglio riusciti) nei quali non siamo mai riusciti a scoprire all’effettivo quale fosse questo misterioso segreto di Monkey Island. Ma le cose sono destinate a cambiare, a quanto pare. A distanza di 13 anni dall’ultimo capitolo uscito, Ron Gilbert, l’originale autore della serie e dei primi capitoli della saga, ha deciso di tornare in pista per mettere la parola fine alle leggendarie avventure di Guybrush Threepwood, temibile pirata.

Return to Monkey Island

La serie di Monkey Island risiede nel vecchio genere delle avventure grafiche punta e clicca, nelle quali comandiamo il pirata Guybrush Threepwood nelle sue scorribande indicandogli dove andare, con chi parlare, quali oggetti prendere e come e dove usarli per risolvere intrigati enigmi, il tutto condito da dialoghi esilaranti e situazioni surreali, come ad esempio terribili combattimenti di spada a suon di insulti.

Dave Grossman torna come co-writer al fianco di Ron Gilbert, così da avere nuovamente il dream team delle origini della serie. Ciò che viene cambiata pesantemente è la direzione artistica. Dalla pixel art dei primi due capitoli il comparto grafico era già cambiato del tutto nei giochi successivi, e anche questa volta troviamo una grafica completamente diversa da quella a cui eravamo abituati. Questo nuovo comparto artistico ha fatto molto chiacchierare alla prima occhiata, ma in ottica di recensione dobbiamo ammettere che funziona molto bene e basta farci l’abitudine per qualche minuto. Rimane il fatto che Ron Gilbert e Dave Grossman non sono gli unici autori originali a essere tornati, ma fanno il loro ritorno anche i compositori delle colonne sonore e i doppiatori dei protagonisti, a parte quello di LeChuck ormai andato in pensione.

Return to Monkey Island

All’inizio della nostra avventura potremo scegliere una difficoltà casual per chi vuole solo godersi la storia, e una difficile per chi amava gli enigmi a volte un pò insensati dei vecchi giochi. In entrambi i casi avremo con noi un diario delle “cose da fare”, in maniera da non perderci se ci siamo dimenticati il nostro attuale obiettivo.

Return to Monkey Island

Return to Monkey Island riesce nel suo obiettivo di regalarci un’avventura folle, divertente, e nostalgica. Se proprio dobbiamo trovare un punto debole è che, mancando Tim Schafer, la storia non è interessante quanto avremmo voluto. Return to Monkey Island cerca fin troppo spesso di campare sulla nostalgia, cosa che può far piacere fino a un certo punto, ma che superati certi livelli non può evitare di farci pensare che, in parte, la nostalgia è stata usata per sovrapporre la qualità a quello che poteva essere un gioco nuovo di zecca.

Return to Monkey Island

A prescindere da tutto, comunque, Return to Monkey Island resta un acquisto obbligato per tutti i fan della serie, e un’ottima occasione per i nuovi giocatori di giocarsi tutta la leggendaria saga di Guybrush Threepwood.

VALUTAZIONE FINALE - Return to Monkey Island
9.0

A prescindere da tutto, comunque, Return to Monkey Island resta un acquisto obbligato per tutti i fan della serie, e un'ottima occasione per i nuovi giocatori di giocarsi tutta la leggendaria saga di Guybrush Threepwood.

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