Morkull Ragast’s Rage – Recensione

Morkull Ragast’s Rage è un metroidvania 2D sviluppato da Disaster Games e pubblicato da Seleca Play. In un genere ormai saturo di titoli, questo platform d’azione cerca di distinguersi attraverso uno stile grafico disegnato a mano e un protagonista che rompe costantemente la quarta parete, introducendo elementi narrativi in un’esperienza di gioco altrimenti familiare.

Introduzione

Il gioco si presenta come un’unione tra platform, azione ed esplorazione in un mondo cupo ma colorato, popolato da creature bizzarre e dominato dal protagonista Morkull, che è consapevole di essere un personaggio fittizio in un videogioco.

Morkull Ragast’s Rage copertina
Copertina di gioco

Gameplay di Morkull Ragast’s Rage

Morkull Ragast’s Rage offre un gameplay che risulta familiare agli appassionati del genere, come: esplorazione non lineare e il famoso backtracking.
Il gioco include anche un albero delle abilità e un sistema di valuta “anime” che si raccoglie sconfiggendo i nemici, simile a quello visto in Dark Souls, con la penalità di perdere metà delle risorse in caso di morte.
Purtroppo, l’esecuzione di queste meccaniche presenta numerosi problemi. I controlli soffrono di input lag, particolarmente evidente nei combattimenti più concitati, rendendo frustranti alcune sequenze che richiederebbero precisione. Le hitbox risultano imprecise e non mancano bug che possono compromettere l’esperienza, come il personaggio che si incastra negli scenari o porte che dovrebbero essere aperte ma rimangono chiuse dopo un respawn.
Il sistema di salvataggio rappresenta un’altra criticità: in caso di morte, verremo riportati molto lontano dalla sezione difficile appena affrontata, costringendoci a ripercorrere gli stessi tratti di terreno ripetutamente. Questo, unito a improvvisi picchi di difficoltà e alla visuale spesso troppo ravvicinata, aggiunge frustrazione all’esperienza.

Storia

La storia di Morkull Ragast’s Rage ruota attorno a un presupposto interessante: il protagonista è Morkull, il Dio della Morte e dell’Oscurità, che è stato spodestato dal suo regno (il Ragast) da Galat, il dio della guerra. L’elemento distintivo è che Morkull è consapevole di essere un personaggio in un videogioco e interagisce direttamente con noi, rompendo costantemente la quarta parete.
Il nostro obiettivo sarà quello di aiutare Morkull a recuperare le chiavi del suo castello, sconfiggere Galat e riconquistare il trono, per poi tentare di sfuggire dal videogioco stesso ed entrare nel mondo reale, dove intende attuare un piano di dominazione mondiale.
Morkull dialogherà direttamente con noi, facendo battute sarcastiche e talvolta cerca di “barare” per uscire dal suo ruolo prestabilito. Tuttavia, questo meccanismo, inizialmente divertente, tende a diventare ripetitivo con il proseguire del gioco, con battute che sembrano più forzate che brillanti.
Nonostante la rottura della quarta parete sia uno dei punti di forza del gioco, l’esecuzione di questa meccanica narrativa raramente si estende oltre le battute più semplici e scontate, giocando un ruolo marginale nell’esperienza.

Combattimento in game

Grafica ed effetti sonori

Il gioco è interamente disegnato a mano e animato fotogramma per fotogramma, con uno stile ispirato ai film d’animazione tradizionali. Questo approccio conferisce al titolo un aspetto distintivo, con personaggi e ambientazioni caratterizzati da un’estetica curata e dettagliata.
Particolarmente apprezzabili sono i modelli dei personaggi che si incontrano nelle fasi avanzate del gioco, come gatti simili a palle di fuoco e uccelli con elmi medievali.
Sebbene la prima area esplorabile risulti una grotta viola piuttosto anonima, i livelli successivi diventano più interessanti visivamente, soprattutto per quanto riguarda gli sfondi. Tuttavia, tutta l’apparente attenzione ai dettagli e la cura non si estendono all’interfaccia utente e alle mappe, che appaiono poco curate.
Per quanto riguarda la colonna sonora, non c’è molto da dire, se non che nel complesso si ha un risultato decente.

Quarta parete messa a dura prova

Conclusione di Morkull Ragast’s Rage

Morkull Ragast’s Rage è un titolo che mostra potenziale e ambizione, ma che soffre di numerosi problemi tecnici e di una mancanza di identità propria. La grafica disegnata a mano e le animazioni curate rappresentano sicuramente l’aspetto più riuscito, insieme alla rottura della quarta parete.
Tuttavia, i difetti sono troppo evidenti per essere ignorati: controlli imprecisi, bug frequenti, level design a tratti frustrante. Inoltre, l’idea della rottura della quarta parete, pur interessante, non viene sfruttata a pieno e rischia di diventare ripetitiva dopo le prime ore di gioco.
Il gioco tenta di inserirsi in un genere già saturo di titoli eccellenti, ma non riesce a raggiungere il livello qualitativo di opere come Hollow Knight o Dead Cells, risultando un’esperienza derivativa che prende in prestito elementi da giochi più riusciti senza aggiungere molto di originale.
Morkull Ragast’s Rage rappresenta un esordio promettente ma imperfetto per Disaster Games. Con più tempo in fase di sviluppo e una maggiore attenzione ai dettagli tecnici, avrebbe potuto essere un titolo ben più convincente. Nella sua forma attuale, può interessare gli appassionati più accaniti del genere che hanno già esplorato tutte le alternative migliori, ma difficilmente lascerà un’impronta nel panorama dei metroidvania.

Morkull Ragast’s Rage - Recensione
4.0

Morkull Ragast's Rage è un metroidvania 2D con uno stile grafico disegnato a mano e un protagonista che rompe la quarta parete. Nonostante una premessa interessante e un'estetica curata, il gioco soffre di problemi tecnici, controlli imprecisi e un gameplay derivativo che non riesce a distinguersi dai titoli più affermati del genere.

User Rating: 3.7 ( 2 Votes )

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