Tra i titoli che possiamo definire dei cult del videogioco troviamo sicuramente la saga di Street Fighter, non esiste videogiocatore degno di essere definito tale che non abbia, per lo meno una volta, messo mano su un capitolo della serie. A differenza degli altri cult videoludici però Street Fighter non è mai stato un gioco accessibile, risultando quasi impossibile da giocare per un neofita, ed essendo quindi al tempo stesso un gioco per tutti e un gioco di nicchia. Capcom con Street Fighter 6 ha voluto però rivoltare la frittata, offrendo un titolo che, seppur mantenendo tutte le sue storiche caratteristiche, si rinnova e diventa tutt’altro.

Partiamo col dire che se cercate in Street Fighter 6 il titolo competitivo che è sempre stato troverete pane per i vostri denti, accolto positivamente anche dai pro player questa nuova incarnazione della serie rappresenta forse il picco più alto sotto il punto di vista delle meccaniche. Non ci dilungheremo sul fattore competitivo principalmente per tre motivi: siamo sicuri che chi è interessato a questo aspetto abbia già prenotato, comprato e stracomprato il titolo, che si sia informato su altri lidi specializzati nel settore e sopratutto perchè è ancora presto per esprimersi al riguardo. Quello che possiamo invece fare è parlarvi delle meccaniche, vecchie e nuove, che troverete in Street Fighter 6.

Lo scheletro del sistema di combattimento è rimasto invariato rispetto ai vecchi titoli: tre calci, tre pugni, prese, mosse speciali e tecniche finali. Queste ultime variabili a seconda di quanto barre di energia decideremo di impiegare per l’esecuzione. Al centro di tutto è, come sempre, l’abilità del giocatore di concatenare queste semplici mosse per creare combo distruttive. Come tutti i vecchi titoli della serie anche in Street Fighter 6 troviamo delle azioni esclusive (alcune nuove, altre rivisitazioni di vecchie meccaniche) che vanno ad arricchire il gameplay. Nel caso specifico in questo capitolo troviamo 5 tecniche speciali che fanno capo tutte a una singola barra di energia chiamata Drive:
- Il Drive Impact: molto simile al focus di Street Fighter 4, ma con alcune differenze. Come per il vecchio focus ci troviamo di fronte a un attacco molto lento ma che rende invulnerabili e che alla fine stordisce l’avversario colpito. In questa iterazione del colpo l’invurnerabilità, o hyper armor, dura per soli due colpi e se eseguita su un avversario al’angolo lo stordirà anche se questo parerà il colpo.
- Drive Parry: anche questa una meccanica già vista e amata da tutta la fanbase (sopratutto per un certo moment 37). In questo capitolo il parry è più facile da eseguire rispetto ai vecchi titoli dove era presente, ma è più facilmente counterabile grazie alle prese ed andrà comunque a premiare i giocatori più abili se si eseguirà un parry all’ultimo momento.
- Override Special Art: Dette anche dai più smaliziati “mosse EX” sono semplicemente delle versioni potenziate delle special art, che se eseguite consumano una barra di energia Drive.
-Drive Reversal: Utile per fermare un aversario troppo aggressivo, con l’utilizzo di questa tecnica si può sferrare un potente colpo subito successivo a una parata. - Drive Rush: Molto simile al Focus Cancel di Street Fighter 4 con questa tecnica è possibile cancellare l’animazione di specifiche special o normal per rendere ancora più lunghe le combo o per essere ancora più aggressivi. Se eseguito per cancellare un parry inoltre farà scattare il personaggio in avanti con una mossa simile alla corsa di The King of Fighters.

Insomma se avete già dimestichezza con il picchiaduro di Capcom questa lista vi avrà sicuramente incuriosito, se invece siete alle prime armi potrebbe avervi spaventato, ma non abbiate paura perchè Street Fighter 6 è anche per voi.
Chi ci ha giocato lo sa: in Street Fighter se non conosci le combo e le mosse del personaggio puoi anche distruggere il controller premendo tutti i tasti a caso, ma il tuo personaggio non farà praticamente nulla, neanche qualche lucina per stimolare un po’ di endorfine.
A differenza dei vecchi titoli, invece, questo sesto capitolo della serie si distingue per accessibilità grazie all’introduzione dei nuovi controlli moderni.
Questa nuova modalità di gioco (perchè, si, si tratta solo di un nuovo sistema di comandi ma rende il gioco completamente diverso) permette l’esecuzione di combo anche molto complicate spesso con la sola pressione di tre tasti da premere nemmeno con un tempismo preciso.
Non siamo grandi fan dell’introduzione di questo sistema di comandi anche nell’online, perchè se è vero che a livelli alti non crea nessun problema (in quanto seppur facilitando molto l’esecuzione delle combo limita fortemente il parco mosse a cui si ha accesso) per i neofiti che vogliono buttarsi in questa avventura utilizzando i comandi classici risulta quasi impossibile scontrarsi contro le macchine da combo miciali che si trovano contro.

Se per quanto riguardo l’online la troviamo una cosa quantomeno da rivedere (inserendo magari la possibilità di filtrare per matchmaking e trovare solo avversari che utilizzano i comandi clasici) questi comandi moderni sono una manna dal cielo per il gioco offline e per la campagna che Street Fighter 6 offre.
Se nei vecchi capitoli il gioco offline si limitata a minuscole storie dei personaggi caratterizzate solo da scontri da eseguire di fila con qualche filmatino nel mezzo, in questo nuovo Street Fighter troviamo una vera e propria campagna in una open map esplorabile.
All’inizio della campagna vi verrà richiesto di creare il vostro avatar grazie ad un editor non perfetto ma molto libero (basta cercare online gli scarabocchi su gambe che gli utenti sono riusciti a creare) e verrete lanciati immediatamente nel vostro addestramento con la mascotte di questo titolo: Luke. Essendo Luke il vostro maestro all’inizio del viaggio avrete accesso solo a parte delle sue mosse (sia normali che speciali) e continuando ad utilizzare il suo stile sbloccherete tutte le altre. Ben presto la mappa si aprirà e scoprirete un’intera (piccola) città da esplorare zeppa di potenziamenti, negozi, avversari e maestri.
Come in un vero e proprio gdr affrontare i nemici sparsi per la mappa farà salire di livello il vostro avatar e vi ricompenserà con dei punti abilità utili a potenziare le vostre caratteristiche e a creare il lottatore perfetto per voi.

Oltre a ciò nel corso dell’avventura incontrete tuti i personaggi del roster e ognuno di essi vi insegnerà le sue tecniche che potrete mescolare per creare dei divertentissimi ibridi.
Le mosse apprese possono inoltre essere utilizzate nel mondo di gioco per fini esplorativi ed accedere a zone bloccate sfondando, saltando o volando sopra ostacoli per accaparrarsi dei loot esclusivi.
Ovviamente non ci troviamo di fronte alla campagna singleplayer definitiva, la storia è molto semplice il mondo di gioco lo è ancora di più, ma per i vecchi giocatori di Street Fighter è praticamente un sogno che diventa realtà.
Il nostro avatr può poi essere ulteriormente personalizzato con oggetti estetici acquistabili nei vari negozi della mappa.
L’avatar non è solo un alter ego per la campagna single player ma può essere utilizzato anche nell’hub online per sfidare altri giocatori e trovarsi sempre di fronte a nuove sfide.

A livello tecnico non abbiamo molto da dire riguardo a Street Fighter 6. Come Capcom ci ha già abituato il titolo non presenta nessun difetto di solidità di frame rate o bug di sorta. Graficamente, seppur cambiando stile dai precedenti titoli, ci troviamo comunque di fronte a un uso magistrale del RE-Engine (più negli sfondi, bellissimi, rispetto che nei personaggi).
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VALUTAZIONE FINALE - Street Fighter 6
Ci troviamo, senza se e senza ma, davanti al miglior capitolo della serie, almeno dal lato consumer (vedremo tra qualche tempo se si rivelerà tale anche sul fronte competitivo). Divertentissimo potenzialmente per tutti Street Fighter 6 esce finalmente dalla sua nicchia non abbandonando però i suoi fan più affezzionati. Un tassello importante, un nuovo standard per tutti i picchiaduro che si vorranno piazzare sugli scaffali per mostrarsi al grande pubblico che di EVO conosce solo l'olio ma che non disdegna un po' di botte vecchia scuola.
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