The Lord of the Rings: Gollum – Recensione

Finalmente, dopo ormai 6 anni da quel fantastico “La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra”, ci è nuovamente stato concesso di tornare nel mondo ideato da J. R. R. Tolkien. Questa volta nei panni di un personaggio che raramente abbiamo potuto impersonare: Gollum.

Trama

Sviluppato e pubblicato in collaborazione con Nacon da Daedalic Entertainment, l’avventura si svolge tra gli avvenimenti di “Lo Hobbit” e “La Compagnia dell’Anello” e vede il nostro hobbit protagonista di un viaggio alla ricerca dell’anello sottrattogli da Bilbo Baggins.

Durante l’avventura, emerge uno scontro di personalità in Gollum, costretto a lottare contro il suo passato, Smeagol, più dolce e sensibile di ciò che è diventato, in una sorta di minigioco, nel quale ci sarà chiesto di difendere i nostri ideali e convincere l’altra personalità scegliendo tra le motivazioni che ci sembrano più convincenti.

La scelta è soltanto fittizia, in quanto la storia continuerà indipendentemente dalle nostre scelte, con differenze minime solo nel filmato conseguente, che condurrà sempre allo stesso epilogo.

Gameplay

L’intero gioco, sostanzialmente, si sviluppa nella prima ora: si basa su un’alternanza di sequenze platform e stealth, in cui ci ritroveremo a seguire (non sempre di nascosto) altri personaggi.

La componente platform risulta imprecisa a causa di un sistema di movimento poco rifinito e con sentieri che difficilmente noteremo a prima vista, a causa di una piattezza nella scelta cromatica, che farà sembrare tutto troppo simile. Il level design non è curatissimo e la situazione peggiora nella versione PS4 (in versione slim) da noi testata, che presenta un input lag notevole. L’illuminazione più spoglia, inoltre, provoca un incupimento ancora più marcato dell’ambientazione e un accrescere del senso di disorientamento all’interno della mappa di gioco.

Le sequenze stealth lasciano poca libertà al giocatore, che sarà costretto a seguire pedissequamente le indicazioni del gioco pena il game over: durante il gameplay ci è capitato più volte di esser catturati dalla distanza dai nemici (senza nemmeno che ce ne accorgessimo).

Gli oggetti da colpire (principalmente con pietre) si illuminano, facendo capire cosa è possibile colpire e cosa no, richiamando lo stile utilizzato da “Asobo Studio” nella saga di “A Plague Tale”.

Il livello dell’intelligenza artificiale influisce negativamente sulla qualità delle sequenze stealth, rendendolo un gioco che difficilmente ci saremmo aspettati di vedere nel 2023. I nemici sono ipovedenti e un po’ stupidi: possiamo tranquillamente pedinarli senza nasconderci, salire sui tavoli o arrampicarci e aspettare che si dimentichino di noi, come se non fossimo mai esistiti.

Comparto tecnico

Il sound design è ben curato, con un’ottima recitazione.

Lo sdoppiamento della personalità del nostro protagonista è ben rappresentato: Smeagol e Gollum sembrano due persone diametralmente opposte, il primo con una voce più rauca e il secondo con una voce più debole e impaurita.

L’accompagnamento sonoro, inoltre, offre la giusta sensazione di ansia e di terrore, importantissima per l’immedesimazione nel mondo di gioco.

Ad un ottimo sound design, però, si affianca un comparto grafico non all’altezza, con delle texture a bassissima risoluzione ed una scarsa conta poligonale (anche nelle sequenze filmate) per i modelli dei personaggi, ma soprattutto per l’ambiente che ci circonda, che contribuisce ad aumentare quella sensazione di disorientamento (già citata nella sezione relativa al gameplay) nelle sequenze platform.

Tutto questo è accompagnato da una direzione artistica non all’altezza di un progetto così importante, troppo scarna e priva di personalità.

In conclusione la versione per PS4 da noi provata sembra, sinceramente, essere la peggiore. Sono frequenti i vistosi cali di framerate (spesso ingiustificati) e stuttering, che renderanno ancora più stressante le sezioni di gioco da rifare, in caso di morte, per un mal posizionamento dei punti di salvataggio.

I caricamenti sono ricorrenti e inaspettati, presenti anche tra sequenze filmate.

VALUTAZIONE FINALE - The Lord of the Rings: Gollum
4.0

Purtroppo il gioco presenta problemi troppo gravi, che difficilmente saranno risolvibili con una patch, perché palesano uno sviluppo iniziato molto tempo fa e che avrebbe bisogno di una svecchiata nelle meccaniche di base; che risultano, ormai troppo semplici e ripetitive, non riuscendo minimamente ad intrattenere per le (circa) 12 ore necessarie al completamento della storia. Sconsigliamo l’acquisto in particolare della versione per PS4, in cui la quantità di dettagli cala drasticamente in concomitanza con l’aumento dei cali di framerate e degli stutter che ci accompagnano per tutta la nostra avventura nella terra di mezzo. Ci auguriamo e siamo convinti che questo The Lord of the Rings: Gollum sia solo un inciampo, che può capitare anche ai migliori e che non macchia la storia decennale e l'importanza di una software house come Daedalic Entertainment che si è sempre mostrata paladina del panorama indie mondiale (a testimonianza vi lasciamo il link alla nostra recensione di Children of Silentown: https://www.risparmiogaming.it/2023/01/04/children-of-silentown/) e che si è già pubblicamente scusata con i fan, svelando di essersi messa a lavoro su un nuovo progetto nel mondo di J. R. R. Tolkien.

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