Children of Silentown – Recensione

Dopo un’attesa durata più di 3 anni “Children of Silentown” vede finalmente la luce. Il progetto tutto Made in Italy, interamente disegnato da Fraffrog e sviluppato da Elf Games e Luna2 Studio, approderà su tutte le piattaforme l’11 Gennaio 2023 e noi abbiamo avuto l’onore di giocarlo in anteprima.

Trama

Lucy è una ragazza che vive nel piccolo villaggio di “Silentown”, apparentemente attanagliato da una maledizione. A tutti gli abitanti del villaggio è vietato alzare la voce, sotto ogni forma, sia canto che grida. Questo veto è stato imposto a causa di frequenti sparizioni di abitanti che avvengono di notte, compiute dai “mostri della foresta”, che si racconta vengano richiamati dalle urla dei cittadini di “Silentown”.

A differenza del resto della popolazione, la nostra protagonista è incuriosita da queste oscure sparizioni e a seguito della perdita della madre, che viene anch’ella rapita dai “mostri della foresta”, in una notte fredda e ventosa, decide di intraprendere un viaggio alla scoperta delle verità che si celano dietro le misteriose sparizioni degli abitanti di “Silentown”.

Il villaggio di Silentown

Gameplay

Children of Silentown, proprio come i suoi illustri predecessori Monkey Island o Grim Fandango, si presenta come un’avventura grafica/punta e clicca vecchio stile, con l’intento di poter scrivere la storia dei videogiochi indie.

Come in ogni avventura grafica che si rispetti, riuscire a risolvere gli enigmi non sarà facile e girare per gli stage senza prestare attenzione a ciò che ci circonda non aiuterà minimamente.

In nostro soccorso vengono 3 canti, che equivalgono a delle abilità del personaggio, fondamentali per il proseguimento nel gioco: ad esempio far risvegliare il ricordo di una persona nei confronti di un determinato oggetto, così da permetterci di prendere lo strumento che ci serve per risolvere un enigma, o di compiere l’azione di cui abbiamo bisogno per proseguire nel gioco. Possono essere molto utili anche per scoprire qualcosa di più sulla storia di ogni abitante del villaggio, a cui, altrimenti, sarebbe data poca importanza.

Ad ogni canto è collegato un rispettivo minigioco (di solito complicato anche per chi è abituato al genere) da superare obbligatoriamente per poter utilizzare il potere derivante dal canto.

Il minigioco del primo canto

Innocente ma con tinte horror, dal gameplay semplice ma allo stesso tempo complesso, insomma questo gioco è adatto a tutti, anche a chi non è amante del genere.

Comparto tecnico

Nonostante sembri strizzare l’occhio a Don’t Starve, in questo titolo si riconosce a pieno la mano dell’artista Fraffrog, quasi fosse un attestato di paternità dell’opera. Un’avventura dalla direzione artistica di rara bellezza, interamente disegnato ed animato a mano.

Le musiche sono quasi tutte composte splendidamente al pianoforte e specifiche per ogni livello. Finiscono, però, col sembrare ripetitive a causa dei tempi necessari alla risoluzione degli enigmi che caratterizzano i livelli del gioco.

I punti di salvataggio corrispondono all’ingresso dello stage, quindi anche se non ci sono degli effettivi salvataggi manuali, ci basta uscire e rientrare nel livello per usare il salvataggio automatico.

VALUTAZIONE FINALE - Children of Silentown
9.0

“Children of Silentown” è un Indie con la “I” maiuscola. Non possiamo essere che fieri di questa piccola perla del Made in Italy, e non possiamo che consigliarvela nonostante i piccoli problemi tecnici derivanti dal budget ridottissimo della produzione che, nonostante tutto, riesce a trasmettere delle sensazioni uniche che ci accompagneranno per il resto della nostra vita videoludica e che si esauriscono nel corso delle opportune 10 ore necessarie a completare il gioco. Un titolo che merita l’attenzione di chiunque, amante e non del genere.

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