Sviluppato da Arkane Studios e pubblicato da Bethesda Softworks per PC (sia su Epic Games Store sia su Steam) e PS5 il 14 settembre 2021 e per Xbox Series X/S il 20 Settembre 2022, Deathloop è uno sparatutto in prima persona (First Person Shooter) ambientato nello stesso universo della serie “Dishonored”, ma con degli elementi alquanto caratteristici.
Trama
In un tempo non meglio specificato, vestiamo i panni di un assassino rimasto intrappolato in un loop temporale: Colt ha il compito di uccidere 8 “visionari” in un solo giorno, così da evitare il ripetersi degli eventi. Julianna, il villain della storia, cercherà di impedircelo: quest’ultima può essere controllata sia dall’intelligenza artificiale, sia da un altro giocatore in modalità multiplayer, che avrà come unico compito quello di fermarci.
La trama ci viene raccontata attraverso dei bigliettini, registrazioni e chat al pc (il Minicom); con la totale mancanza di cutscenes o dialoghi, che sono relegati all’introduzione del mondo di gioco. Deathloop non ci tiene per mano, ma ci indirizza verso le notizie essenziali all’avanzamento della trama, lasciandoci comunque la libertà di esplorare, con l’obiettivo di analizzare la routine dei visionari, i nostri nemici, così da poterne uccidere il più possibile in un colpo solo.
Gameplay
Chiamarlo Roguelite è riduttivo, date le sue innumerevoli sfaccettature: dall’fps, allo stealth, allo strategico fino a diventare un gioco a tratti investigativo.
Il tempo a nostra disposizione (il ciclo di una giornata) è scandito in 4 fasi (mattino, mezzogiorno, pomeriggio e sera) in cui possiamo esplorare 4 ambientazioni che cambieranno in base all’arco della giornata e in cui torneremo continuamente a farvi visita, modificando così le nostre possibili interazioni e, soprattutto, il visionario da uccidere.
Il gioco però non è affatto semplice: potendo fare solo 4 viaggi al giorno e non potendo tornare indietro nel tempo, se ci troveremo nell’arco temporale sbagliato, per completare una missione ci vedremo costretti o a chiudere la giornata e ricominciare da capo, o a visitare direttamente un altro luogo.
Non vi preoccupate: non vagherete in giro per la mappa cercando di capire cosa fare, ma avrete degli indizi da seguire o percorsi da scegliere, che diranno dove e quando andare, per scoprire tutto ciò che occorre su ogni visionario o tavoletta a lui collegata; ciascuna rappresentante un’abilità esclusiva che potremmo sbloccare seguendo gli appositi indizi.
Le armi non sono molte, ma ad aggiungere varietà sono le piastrine con cui potenziarle attraverso l’attribuzione di abilità come una maggior velocità di ricarica o la riduzione del rinculo. Analogamente a quanto visto con le armi, possiamo equipaggiare anche le piastrine al personaggio che ci conferiscono abilità come il doppio salto o la riduzione del danno subito. La natura roguelite del titolo si manifesta nella gestione dell’equipaggiamento: il gioco, infatti, ci permette di conservare gli oggetti presenti nell’inventario al termine di ogni loop “infondendolo” con dei punti appositi che potremo assorbire dai cadaveri dei visionari durante il loop. Questo ci permette di infondere armi con annesse piastrine, piastrine relative al personaggio e tavolette con annessi potenziamenti in modo da non perdere nessun progresso in seguito al decesso nel loop.
Riassumendo: 8 nemici da uccidere nei soli 4 spostamenti concessi all’interno della singola giornata. L’unico modo che abbiamo per portare al termine la campagna è quello di far incontrare nello stesso posto e nello stesso momento più visionari possibili, così da riuscire ad ucciderli tutti entro la giornata, prima che ricominci il loop.
Il level design è di pregevole fattura; con shortcut che, per quanto ben nascoste, sono fondamentali per velocizzarci il lavoro.
Comparto tecnico
Lo stile artistico utilizzato strizza l’occhio al fotorealismo, con degli ovvi limiti tecnici dipendenti dalla natura crossgen della produzione, nonostante offra una tipologia degli ambienti incredibilmente ricca e variegata. Ottima la gestione dell’illuminazione, con o senza il supporto del Ray tracing.
Il campionamento audio è convincente e riesce sempre a farci intuire la provenienza dei suoni in maniera nitida; accompagnato da un doppiaggio italiano a dir poco sublime che ci trasmette tutte le emozioni dei protagonisti, facendoci affezionare a quest’ultimi senza mai scadere in battutine di pessimo gusto o in racconti banali.
Per la versione pc (quella da noi testata) consigliamo caldamente l’installazione su una memoria di archiviazione a stato solido (SSD), in quanto nella precedente installazione su disco rigido (HDD) abbiamo avuto particolari problemi di screen freezes della durata di decine di secondi (dovuti al caricamento al momento dell’ingresso nelle nuove aree di gioco).
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VALUTAZIONE FINALE - Deathloop
Deathloop è il canto del cigno di Arkane Studios che confeziona un’opera più unica che rara, con un concept geniale ed una realizzazione allo stato dell’arte, capace di intrattenerci ben oltre la fine della campagna (della durata di circa 20 ore). Un comparto tecnico all’avanguardia (ricordiamo che il titolo è pur sempre crossgen, nonostante sia stato rilasciato per PC, PS5 e Series X/S) e un gameplay così variegato sono solo alcuni dei tanti motivi che ci spingono a consigliarvi questo titolo, che siamo sicuri saprà sorprendervi.
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