Square Enix non si sta certo risparmiando con le uscite in questo ultimo periodo. In attesa della release della riedizione di Crisis Core, ha permesso anche ai ragazzi di Tri-Ace di tornare sulle loro vecchie IP. Siamo partiti con Valkyrie Elysium, titolo che dà una sorta di deludente reboot a Valkyrie Profile invece di proseguire quella bellissima saga, e passiamo in questi ultime settimane al nuovo titolo della decennale serie di Star Ocean. Star Ocean: The Divine Force è il titolo della loro ultima fatica, e così come accadde nel secondo capitolo, possiamo qui scegliere uno tra due protagonisti con cui cimentarci nella storia. Raymond Lawrence è il capitano di una nave spaziale mercantile, mentre Laetitia è una principessa esperta nell’uso delle doppie armi.

I due percorreranno gli stessi passi con diversi obiettivi, a volte separandosi e facendovi venire voglia di giocare anche l’altro punto di vista per scoprire cosa vi siete persi, seppur mai qualcosa di criticamente importante. Scegliere uno o l’altro protagonista cambierà, comunque, alcuni dettagli della nostra avventura, tra cui alcuni personaggi che recluteremo nel nostro gruppo.
La cosa interessante di Star Ocean: The Divine Force è la sua consapevolezza di prendere ispirazione a piene mani da un titolo risalente ormai a tantissimi anni fa, e giocare con tale consapevolezza. Molti personaggi, così come il protagonista stesso, vengono incontrati e si mostrano nel più classico dei modi, presentandosi come stereotipi di cui sappiamo di conoscere tutto sin dai primi minuti dal loro incontro. E invece, inaspettatamente, ognuno di loro poi si lascia sondare, mostrandoci che ciò che credevamo era del tutto sbagliato e che avere pregiudizi è qualcosa di cui non essere fieri.

IL COMBATTIMENTO
Il combattimento prevede attacchi e mosse speciali mappati sui vari pulsanti del nostro controller. Utilizzarli consecutivamente dà vita a letali combo, ma ogni mossa consuma un certo quantitativo di punti azione, che entro breve termineranno non permettendoci più di fare nulla. E’ possibile comunque ripristinare i punti azione semplicemente non attaccando per qualche secondo. Tuttavia, il D.U.M.A., l’amico robotico di Ray, può aiutarci in battaglia tra un attacco e l’altro dandoci un certo vantaggio, per esempio accecando o paralizzando gli avversari dopo aver caricato una barra riempibile tramite i nostri punti azione spesi.

Naturalmente, dopo aver giocato a Valkyrie Elysium che ci permette di combattere liberamente in modalità action-style, la modalità di battaglia di Star Ocean: The Divine Force potrebbe sembrare più lenta e macchinosa, ma dobbiamo ricordarci che questo è principalmente un gioco di ruolo e la componente action non deve essere così marcata.
Molte componenti di potenziamento, come skill tree dei personaggi o il crafting, sono purtroppo quasi “nascoste” dietro sidequest dimenticabili o tutorial di cui possiamo tranquillamente non notare l’esistenza per molto tempo. Questo è un peccato, perché molte meccaniche interessanti in questo modo si perdono ed a lungo andare rischiano di mostrare il gioco, falsamente, come lento e poco profondo.

COMPARTO TECNICO
Per quanto riguarda il comparto tecnico, Star Ocean: The Divine Force si mostra bene su Playstation 5, con una grafica sicuramente migliore rispetto a molti altri titoli di questo genere, tuttavia di certo non spreme l’hardware e potrebbe essere considerato quasi un titolo di fine Playstation 4 o poco oltre. Tanto di cappello, tuttavia, alla quasi completa mancanza di tempi di caricamento.
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VALUTAZIONE FINALE - Star Ocean: The Divine Force
Star Ocean: The Divine Force è un gioco di ruolo che rispetto a molti altri del suo genere, si presenta migliore sia tecnicamente sia per quanto riguarda il gameplay. Una volta scovate alcune opzioni un pò nascoste, il tutto risulta molto profondo e interessante.
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