Creato dalla M2H & Blackmill Games, Verdun si svolge sul fronte occidentale tra il 1914 e il 1918, in uno dei conflitti più sanguinosi della storia mondiale, ed è ispirato alla famigerata battaglia di Verdun del 1916. È anche il titolo che ha dato origine ai giochi ambientati nel primo conflitto mondiale.
Realismo, solo realismo
Come indicato anche dagli sviluppatori, Verdun è un gioco che punta tutto sul realismo, ottenuto dopo vari studi sul campo e sulle armi, che si distacca dallo stile arcade e frenetico di Battlefield o Call Of Duty.
Utilizza il classico “One shot kill” ovvero uccidere con un solo colpo. Una caratteristica molto affascinante la quale però, non è stata implementata adeguatamente, forse per la maggiore attenzione spesa per la resa grafica e degli ambienti di gioco. Le hitbox risultano infatti imprecise e spesso sembrano favorire “uccisioni fantasma” e la sensazione che il proiettile non vada dove ci aspetteremmo.
La caratterizzazione dell’arsenale è decisamente curata, riproducendo fedelmente i modelli delle varie armi d’epoca così come divise e gli elementi di contorno.
Un grosso lavoro di modellazione è stato inoltre svolto sul terreno e sulle 7 mappe (espandibili con i bundle), decisamente dettagliate e caratterizzate a dovere.
Gameplay
Nonostante si sia fatto una gran bel lavoro per la resa realistica, la giocabilità lascia molto a desiderare: animazioni fin troppo semplici, le stesse mappe con trincee troppo strette e quindi impossibile cercare di passare in due e, come già detto, il “One shot kill” implementato decisamente male.
Le schermate e gli aiuti
Anche le schermate non sono da meno, infatti il menù principale è principalmente assediato dai bundle e dalle notizie, lasciando un misero spazio alla ricerca della partita e alle altre opzioni anch’esse molto poco intuitive.
La ricerca della partita invece è molto semplice e perciò si riesce a trovare un match velocemente. Tuttavia, dopo esser entrati ci troveremo catapultati sul terreno di battaglia con un ruolo casuale e sarà estremamente difficile capire come cambiare ruolo. Infatti si dovrà “scambiare” il proprio ruolo con quello di un altro compagno che, tuttavia potrebbe anche non accettare la richiesta forzandoti a giocare con l’iniziale assegnazione random del personaggio.
Le ricompense
A fine battaglia usciranno le classifiche con l’esperienza accumulata e i “punti carriera”, utilizzati per comprare armi. Per acquistarle però, si dovrà essere per forza all’interno di una partita, cosa che fa storcere e non di poco il naso poiché si sarà più concentrati a giocare la partita più che a configurare il proprio arsenale. L’esperienza guadagnata sarà oltretutto poca e ci vorranno almeno 3-4 partite complete per salire di livello.
Le modalità
Abbiamo ben 4 modalità: Linee del fronte; Difesa del plotone; Logoramento; “Scontro mortale” con fucile. La prima (la più giocata) riesce a mixare il realismo già citato con le mappe con le suddette trincee che dovranno essere prima conquistate e successivamente difese, le altre modalità invece sono piuttosto standard e arcade come il classico deathmatch.
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Verdun - RECENSIONE
Un gioco che grazie alle sue mappe ed al suo realismo potrebbe puntare più in alto, ma non sfrutta il suo potenziale a causa del suo gameplay zoppicante e macchinoso
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