Avviso Importante! La Cd Projekt RED ha ritirato la versione per console di Gwent, il gioco di carte, a causa dell’ utilizzo dell’utenza, incentrato principalmente su pc e mobile. Il gioco diverrà quindi una esclusiva su queste piattaforme. Qui di seguito il link dell’annuncio ufficiale, dove la casa produttrice fornisce indicazioni per trasferire i progressi del proprio account.
C’è una doverosa introduzione prima di concentrarsi su Gwent, il gioco di carte:
In molti ormai conoscono la celebre saga di The Witcher, nata dalla penna di Andrzej Sapkowski; in seguito sviluppata dal team polacco CD Projekt RED e approdata sotto forma di videogioco in Europa, nel 2007, su pc. Un cupo RPG in terza persona che si è da subito dimostrato un buon prodotto; raggiungendo poi l’apice dell’apprezzamento con il terzo titolo: Wild Hunt, pubblicato nel 2015 per pc, X-Box One e Playstation 4.
Ebbene, per chi non fosse (ancora) un fan della serie, esiste all’interno di Wild Hunt – ma riferimenti possono essere trovati anche nei precedenti capitoli – un sotto-gioco (perché definirlo “mini” non gli renderebbe giustizia) chiamato Gwent. Un duello strategico che affronterete nei panni di Geralt, il protagonista della saga, e che, ogniqualvolta vogliate prendervi una pausa dalla trama principale; vi porterà a girare per il vasto mondo di The Witcher in cerca di carte rare e astuti avversari, .
Non è la prima volta che un RPG propone questo tipo di minigiochi; ma lasciatemi dire che un lavoro così ben fatto non si vedeva dai tempi di Triple Triad; il fantastico gioco di carte all’interno di Final Fantasy VIII. Come quest’ultimo, Gwent è in grado di appassionarvi rapidamente e farvi dimenticare, ad esempio, i personaggi da livellare. Spedendovi piuttosto in una compulsiva ricerca delle carte migliori per le vostre strategie in modo da battere gli avversari più ostici e ottenere le ricompense più golose.
Beh, non so se faceva parte del progetto iniziale o se i cervelloni della CD Projekt RED abbiano aggiustato il tiro sospinti dalla ola dei videogiocatori, ma nel 2018 lanciano Gwent: The Witcher Card Game come stand alone, inizialmente su Playstation 4 ed X-Box One ma ad oggi ne esistono le versioni IOS e Android. Evidentemente troppo stretto nel ruolo di minigioco, Gwent, il gioco di carte è adesso un card game autonomo di tutto rispetto.
Ed è proprio questo gioiellino che vado con piacere a recensirvi!
Ambientazione?
Sorvolerò sull’ambientazione per due motivi: chi ha giocato a Wild Hunt sa già di cosa si parla, ma soprattutto perché il gioco non soffre alcuna dipendenza dal suo titolo “padrino”. Il contesto è un piacevole sottofondo che non appesantisce le meccaniche; sarà anzi facile per i neofiti rimanere affascinati dagli eleganti riferimenti ad un mondo che si scopre un po’ alla volta, ricostruendolo dalle citazioni di questa o quella carta, un po’ come accadeva per il più celebre dei giochi di carte fantasy.
Gwent non è un gioco che ti accompagna per mano: le regole di base sono semplici (ad un primissimo approccio, anche troppo) ma nascondono un’insospettata profondità a cui ci si può avvicinare soltanto prendendo schiaffi. Si, perché nonostante imparare a giocare impieghi due partite al massimo, spesso solo subendo le angherie di un avversario più scafato riusciremo a comprendere le potenzialità di una carta.
Come si gioca a Gwent, il gioco di carte?
Una piccola premessa: quando entrate nel mondo di Gwent, il gioco di carte per la prima volta, verrete guidati da una serie di tutorial (non obbligati) che vi forniranno le informazioni necessarie attraverso reali partite contro una IA avversaria. Sebbene chi abbia giocato al Gwent di Wild Hunt sia già a conoscenza di buona parte delle regole; consiglio anche a loro di seguire i tutorial: è comunque un modo rapido per ottenere le prime ricompense.
Detto questo, trovo molto più appagante apprendere le meccaniche di gioco, e le sue sottigliezze, direttamente sul campo, perciò cercherò di fornirvi un quadro generale fedele, senza però scendere troppo nel dettaglio.
Il nostro mazzo
Innanzitutto, quando creerete un mazzo potrete scegliere tra 5 fazioni: Nilfgaard, Regni Settentrionali, Scoia’tael, Skellige e Mostri (esistono anche carte senza fazione, o “neutrali” che possono essere giocate in qualunque mazzo, ad esempio la carta di Geralt e degli altri Witcher).
Scelta una fazione, dovrete selezionare anche uno dei comandanti a disposizione, dotati ciascuno di una propria abilità speciale attivabile nel corso della partita. Effettuate queste due scelte, è il momento di assemblare il mazzo dalla vostra libreria.
Nota bene: al primo login verrete dotati di un set base di carte e, per chi non abbia intenzione di cimentarsi immediatamente nella creazione dei mazzi, sono disponibili dei deck predefiniti (per ogni fazione) utilizzabili da subito.
Gameplay
Ogni incontro è composto da tre Round di gioco, al massimo. Il termine di ciascun round è determinato dai giocatori, e da alcune condizioni (ad esempio se si finiscono le carte in mano). Scegliere bene quando passare la mano e cedere un Round spesso può rivelarsi una scelta vincente per aggiudicarsi un match.
Durante lo scontro avrete due file (Corpo a Corpo e Distanza) su cui piazzare le carte, prima sostanziale differenza con il Gwent di Wild Hunt, dove invece le file di piazzamento sono tre.
Le carte sono di diversi tipi: alcune hanno solo degli effetti utili strategicamente, ma la maggior parte ha un “punteggio”. Esso potrà certamente subire modifiche durante il gioco, ma quando il Round sarà dichiarato chiuso, il vincitore sarà il giocatore con la maggiore somma di punteggio tra tutte le sue carte in gioco.
All’inizio di ogni Round il campo di battaglia viene ripulito di tutte le carte (a meno che un’abilità non permetta ad una carta di restare sul campo), poi avviene una fase di pescaggio (ed eventuale ri-pescaggio), quindi ha inizio un nuovo Round.
Durante il vostro turno potrete giocare una carta dalla mano, attivare il vostro comandante (se la sua abilità lo consente) e usare le abilità delle carte già presenti sul terreno di gioco. Potrete fare tutte, o nessuna di queste cose, poi dovrete passare il turno.
Importante: se non effettuerete alcuna mossa, passare il turno equivarrà a dichiarare il vostro Round chiuso; a quel punto l’avversario potrà scegliere se ripetere la vostra mossa, e dare quindi inizio ad un nuovo Round, oppure continuare a giocare (magari per portarsi in vantaggio con il punteggio) e vincere il Round, al costo di vedere inevitabilmente la propria mano ridotta per quello seguente.
Le vittorie dei Round funzionano alla meglio delle tre, ovvero: se perderete il primo Round sarete obbligati a vincere il seguente, o la partita terminerà e il vostro avversario vi avrà sconfitto. Se invece avrete la meglio, vi giocherete le sorti dell’incontro in un emozionante terzo Round!
Tutto qui? Proprio no! Questa è la proverbiale punta dell’iceberg. Chi è familiare con il Gwent giocato in Wild Hunt potrà concludere da questa sintesi che questo gioco sia pressappoco il medesimo, ma si sbaglia di grosso. Ovviamente ci si potrà orientare più velocemente, ma ben presto anche quei giocatori capiranno quanto sia stato affinato e strutturato Gwent, il gioco di carte.
Gwent, il gioco di carte: Un titolo riciclato per fare cassa?
Qualcuno potrebbe pensare si tratti di puro fan service, ma se credete che gli sviluppatori si siano appoggiati a un prodotto già pronto; soltanto infiocchettandolo meglio, siete di nuovo in errore. Gwent, il gioco di carte riprende gli aspetti accattivanti provati all’interno di The Witcher III: Wild Hunt; e ne potenzia gli aspetti strategici (oltre che grafici, ma di questo ve ne parlo tra poco).
Non ho bisogno di dilungarmi oltre e calo direttamente l’asso: Gwent, il gioco di carte è totalmente Free-To-Play, e lo potete scaricare gratis quando volete!
E’ ovviamente presente una sezione mercato dove acquistare barili di carte (si, te le danno al barile) e altro, ma i giocatori tirchi come me non devono farsi spaventare. Gwent è quanto di più lontano da un Pay-to-Win per due ragioni:
1 – le carte hanno un costo di reclutamento, ovvero un numero che determina “l’ingombro” di quella carta nel mazzo, e il mazzo stesso ha un numero minimo di carte di cui si deve necessariamente comporre. Questo rende chiaramente impossibile creare un mazzo di sole carte “pesanti”.
2 – Mentre giocate acquisirete premi a volontà, e specialmente delle chiavi che userete per sbloccare ricompense tra una sterminata costellazione di possibilità. Sarete quindi in grado di garantirvi un discreto flusso di carte senza tirare fuori un centesimo; e dulcis in fundo, potrete riciclare le carte in eccesso che avete!
Considerate che è possibile inserire al massimo due copie di una carta per ogni mazzo (una sola copia, se sono carte “oro”, le più rare), e le stesse due carte possono essere usate per assemblare infiniti mazzi, perciò le carte che avete in più di due copie saranno sempre inutilizzate.
Distruggendo le carte in eccesso otterrete frammenti con cui fabbricarne di nuove. Cosa chiedere di più?
Rifatevi gli occhi con Gwent, il gioco di carte
Un accenno veloce al comparto grafico, non perché non valga la pena parlarne, ma perché uno sguardo è più efficace di mille parole. Gwent è un gioco estremamente curato sotto ogni aspetto, e la cornice grafica non è da meno. Animazioni fluide e un uso eccellente di luce e colore, un dipinto in movimento incredibilmente evocativo. Pieno di dettagli, ma mai confusionario.
Se nel Gwent originario ci si immedesimava nel protagonista, seduto in una ombrosa taverna a giocare d’azzardo su di un grezzo tavolo di legno, in questa nuova versione gli sfondi sono spesso vere e proprie ambientazioni; assieme alle molteplici animazioni ed effetti sonori, il risultato è davvero coinvolgente.
Le illustrazioni delle carte sono assolutamente apprezzabili, inoltre per ogni carta ne esiste una versione “animata” che si può ottenere casualmente dai barili (le Foil di nuova generazione?), ma anche crearne aggiungendo dei frammenti in più, rispetto al crearne una non animata. Al cospetto della maggior parte dei giochi dello stesso tipo, le sfaccettature grafiche di Gwent raggiungono un livello superiore.
C’è buon livello di personalizzazione nelle interfacce di gioco. Tra le varie ricompense, oltre ai barili di carte, otterrete dell’oro per comprare nuove skin per i comandanti, sfondi per il tavolo da gioco, dorsi dei mazzi e persino la moneta con cui si sorteggia il giocatore che inizia l’incontro.
Modalità di gioco
Nel menù principale selezionerete l’incontro da giocare, scegliendo tra tre tipi possibili:
Allenamento
Affronterete una IA come avversario, che avrà mazzi e strategie diverse ogni volta; molto utile all’inizio, ma vi starà presto stretta e ci tornerete solo per testare mazzi o avanzare nelle missioni secondarie. Vi sposterete in breve nella seconda modalità.
Sfida
Il classico incontro casuale con un altro giocatore: basterà lanciare la richiesta e si verrà associati a un avversario di livello simile al vostro.
E’ qui che apprenderete caratteristiche e peculiarità di ogni fazione, qui riceverete i primi schiaffoni; ma riuscirete a prendervi anche qualche soddisfazione, insomma vi allenerete per quello che è il piatto forte. Ah…una piccola chicca: potrete cercare i vostri amici on line e sfidarli in incontri “privati”, senza per questo rinunciare ad eventuali ricompense sbloccate.
Incontro Stagionale
Sono sempre incontri casuali tra giocatori di pari livello (o quasi), ma ogni stagione è contraddistinta da una qualche regola, o variazione di una di esse; valida per ogni incontro e per ogni giocatore, che renderà le partite ancora più emozionanti e vi spronerà ad escogitare un nuovo mazzo per l’occasione. Al termine di ogni stagione si ricevono delle ricompense che non si ottengono con i normali scontri tra giocatori; e si resta in trepidante attesa della prossima.
Note dolenti (qualche difetto doveva pur starci no?)
Il gioco è pesante, come un macigno, non si può negare. Tanta roba richiede tanto spazio, e prestazioni sopra la media se si aspira ad un’esperienza completa. Circa un paio di giga solo per l’installazione, che se da pc o console possono spaventare poco, lo rendono meno comodo su mobile. In aggiunta, gli aggiornamenti che vengono frequentemente rilasciati sono sempre ricchi, e perciò abbondanti per dimensione; ma al di là del volume, il gioco permette una regolazione delle impostazioni grafiche, che, se impostate su massime prestazioni, necessitano di un dispositivo adatto per mantenere una fluidità soddisfacente.
Il gioco ha inoltre una forte dipendenza dalla rete: senza essere connessi non potrete nemmeno entrare nella home; e sebbene vi lasci del tempo per ricollegarvi in caso perdiate il segnale durante un match non è il caso di giocare a Gwent se non si dispone di una buona e stabile connessione. Questo ammesso che non vi piaccia l’idea d’interrompere un incontro stagionale al terzo round poco prima di fare la vostra mossa vincente…
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VALUTAZIONE FINALE - GWENT, IL GIOCO DI CARTE
Nella sua categoria, sicuramente uno dei migliori giochi su piazza. Coinvolgente, intuitivo, profondo; uno spettacolo per gli occhi, e un vero spasso da giocare! Per i fan del Gwent all'interno di Wild Hunt, assolutamente imperdibile.
One thought on “Gwent – Il Gioco di Carte”