The Last Spell è uno di quei giochi da non prendere alla leggera. Uno strategico che, a prima occhiata e anche dopo diverse ore, appare qualcosa di trito e ritrito e senza particolari appigli d’interesse. Poi, all’improvviso, anche dopo 10 ore di gioco, qualcosa ti balena in testa e ti rendi conto di esserti sbagliato. The Last Spell, visto nel suo insieme, ha sistemi e meccaniche veramente particolari e innovativi, e prima di rendertene conto, finisci ad essere succube di un gioco che non vorresti più chiudere.
The Last Spell è un titolo particolare, una sorta di fusione tra un RPG tattico, un tower defense, un roguelike, e uno strategico. La storia ci narra di uno stregone che a quanto pare non sa fare il suo lavoro. Un giorno perde completamente il controllo di uno dei suoi incantesimi, e ciò si ripercuote nella creazione di una nebbia viola che muta la gente in zombie demoniaci. Tale stregone afferma di essersi pentito, che la sua intenzione è quella di lanciare la cosiddetta Last Spell, magia in grado di dissipare tale nebbia e far tornare tutto alla normalità. Noi saremo quindi al comando delle ultime forze di difesa dell’umanità, che dovranno affrontare orde di mostri per proteggere la vita dello stregone finchè non lancerà il suo Ultimo Incantesimo.
La battaglia si svolge su una mappa a griglia, dove potremo inserire i nostri personaggi Guerrieri, Ladri, o Maghi. Ciò non differisce dagli altri titoli, ma ciò che porta interesse è che le loro skill non sono relegate alla loro classe, ma dipendono dalle armi che indossano. Questo permette quindi di variare non poco il gameplay di ogni personaggio, che può anche uscire dalla propria comfort zone. Se all’inizio useremo senz’altro build classiche, sfruttando i due set di equipaggiamenti disponibili con ogni personaggio, ben presto saremo portati ad abbandonare il nostro guerriero con spada e martello per tentare build sempre più ibride e sperimentali, che possono portare a risultati davvero inaspettati.
L’avanzamento di livello dei personaggi è piuttosto peculiare: ad ogni livello ogni eroe otterrà due potenziamenti di statistiche casuali (tra cui può esserci anche il range di movimento, assolutamente imprescindibile), e ci sarà anche la possibilità di ottenere un doppio potenziamento, se si è fortunati. Naturalmente, essendo tutto ciò casuale, può portare ulteriormente a voler creare degli ibridi interessanti, come per esempio un mago tank nel caso gli cresca in maniera particolare il valore di difesa.
La storia è raccontata in maniera piuttosto peculiare. L’ambientazione ci viene spiegata principalmente tramite alcune frasi dette dai personaggi casualmente o nella foga della battaglia, oppure parlando con misteriose creature magiche o divine che ci aiuteranno a potenziare personaggi e strutture durante il giorno. La colonna sonora è una vera sorpresa, davvero piacevole. Le tracce sono tutte ottime e tutte assolutamente metal. Non faticherete a pensare di voler usare la soundtrack di The Last Spell in diverse altre occasioni che esulano dalle vostre sessioni di gioco.
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VALUTAZIONE FINALE - The Last Spell
The Last Spell si propone come un misto tra diversi generi, e si affaccia timidamente all'utente mostrando solamente una punta dell'iceberg, che poi si dipana in tutta la sua maestosità per i giocatori che hanno la pazienza di passarci diverse ore.
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