Il Triangolo delle Bermuda custodisce da sempre segreti e misteri, e Bermuda Survivor, sviluppato da Awaken Realms, cerca di sfruttare proprio questa ambientazione per offrire un’esperienza particolare nel genere bullet heaven. Questo action roguelite combina combattimenti frenetici contro orde di nemici con l’esplorazione di mappe progettate a mano, proponendo un mix che lo distingue dai numerosi cloni di Vampire Survivors presenti sul mercato.
Introduzione
Bermuda Survivor si inserisce in un genere ormai affollato, ma cerca di ritagliarsi uno spazio proprio attraverso alcune scelte di design specifiche. La premessa è semplice: il giocatore veste i panni di un subacqueo muscoloso e mezzo nudo che, dopo essere stato risucchiato in un vortice nel Triangolo delle Bermuda, si ritrova bloccato in uno spazio e tempo alterati. L’obiettivo è sopravvivere alle orde di nemici, ritrovare l’equipaggio disperso e scoprire i segreti dell’isola misteriosa.
Il protagonista richiama volutamente personaggi come Duke Nukem, con battute sarcastiche e un atteggiamento spavaldo che caratterizza ogni incontro. Il tono del gioco oscilla tra il serio e il comico, con elementi bizzarri come procioni armati di katana, polli giganti aggressivi e persino carri armati. Questa commistione di elementi non sempre riesce a trovare un equilibrio perfetto, ma contribuisce a dare al titolo una personalità riconoscibile.

Gameplay
Il gameplay di Bermuda Survivor si basa su meccaniche twin-stick shooter, dove il giocatore deve mirare e sparare manualmente ai nemici, differenziandosi dai titoli completamente automatici del genere. Questa scelta richiede un maggiore coinvolgimento attivo, ma introduce anche alcune problematiche di bilanciamento.
Il sistema di combattimento prevede diverse opzioni: armi da misura (revolver, fucili a pompa, fucili d’assalto) e attacchi corpo a corpo (mazze, katane, ancore). Ogni arma ha caratteristiche uniche e può essere potenziata durante la run attraverso upgrade casuali. Il gioco incoraggia la creazione di sinergie tra abilità diverse, permettendo combinazioni interessanti come fondere elementi di fuoco e ghiaccio per creare esplosioni.
Un elemento distintivo è la presenza di una mappa fissa e progettata a mano, invece della generazione procedurale tipica del genere. Questo significa che i giocatori possono memorizzare i percorsi e scoprire le vie più efficienti per raggiungere determinati obiettivi. La progressione sulla mappa persiste tra una run e l’altra: le aree esplorate rimangono accessibili, le porte sbloccate restano aperte e i percorsi scoperti sono disponibili per le sessioni successive.
Durante ogni run, il giocatore raccoglie cristalli che fungono da valuta per sbloccare contenitori con potenziamenti, aprire porte e interagire con vari elementi della mappa. Esistono anche negozi dove spendere risorse per acquistare armi e abilità aggiuntive. Il sistema di progressione prevede inoltre upgrade permanenti acquistabili in una base centrale, che migliorano statistiche base come danno, salute e velocità di movimento.
Tuttavia, la curva di difficoltà risulta ripida: le prime run durano spesso solo uno o due minuti, e servono diverse ore di gioco per riuscire a sopravvivere abbastanza a lungo da vedere contenuti più avanzati.
Storia
La narrativa di Bermuda Survivor si sviluppa gradualmente attraverso frammenti raccolti durante le run. Il giocatore, dopo l’incidente che lo ha portato sull’isola, deve ritrovare i membri del proprio equipaggio, ognuno dei quali è stato trasformato in modi strani e imprevedibili dall’influenza del Triangolo.
L’esplorazione rivela enigmi legati al mistero del luogo, con l’unica guida rappresentata da una torre radio in lontananza la cui luce si affievolisce lentamente. Durante il percorso, il giocatore incontra vari PNG appartenenti a fazioni diverse, ognuna con propri interessi. È possibile commerciare con loro, costruire relazioni e persino scegliere da che parte stare.
Non si tratta di una trama particolarmente profonda o articolata, ma fornisce un contesto sufficiente per motivare l’esplorazione e dare un senso alle azioni del giocatore.

Grafica ed Effetti Sonori
Dal punto di vista visivo, Bermuda Survivor adotta uno stile pixel art che funziona discretamente nel creare l’atmosfera dell’isola misteriosa. La direzione artistica riesce a trasmettere efficacemente gli ambienti, con diverse zone che includono laghi di lava, aree avvolte dalla nebbia e il Void, un bioma speciale di fine gioco. L’illuminazione e gli effetti particellari durante i combattimenti più caotici contribuiscono a rendere visivamente accattivanti le battaglie contro grandi gruppi di nemici.
Il comparto audio presenta luci e ombre. Le armi hanno un sound design soddisfacente, con il revolver che produce un suono robusto e d’impatto. La colonna sonora è accettabile per la sua natura energica e adatta all’azione frenetica, tuttavia, tende a essere ripetitiva, suonando sempre uguale durante le sessioni e diventando eccessivamente monotona nel lungo periodo. Le battute del protagonista, sebbene inizialmente divertenti per il loro richiamo a classici action hero degli anni ’90, possono risultare ripetitive dopo diverse ore di gioco.
Conclusione di Bermuda Survivor
Bermuda Survivor rappresenta un tentativo di innovare nel genere bullet heaven attraverso l’introduzione di una mappa fissa e progettata a mano, elementi roguelite con progressione permanente e un maggiore focus sull’esplorazione. Queste caratteristiche lo differenziano da molti altri titoli simili e offrono spunti interessanti per chi cerca qualcosa di diverso dal classico schema di Vampire Survivors.
Tuttavia, il gioco presenta alcune problematiche che ne limitano l’appeal. La curva di difficoltà iniziale è piuttosto ostica, con le prime ore che richiedono pazienza e dedizione prima di vedere progressi significativi. Il sistema di stamina, sebbene aggiunga un livello strategico, può risultare frustrante quando ci si trova circondati da numerosi nemici. I controlli, con la necessità di passare tra armi usando Q ed E invece della rotella del mouse, non sono immediatamente intuitivi per tutti i giocatori.
La longevità del titolo dipende molto dalla tolleranza del giocatore verso la ripetizione e dalla volontà di investire tempo per sbloccare progressivamente le varie aree e miglioramenti permanenti. Per chi apprezza i roguelite con elementi di esplorazione persistente e non si scoraggia di fronte a una sfida iniziale impegnativa, Bermuda Survivor può offrire un’esperienza soddisfacente. Chi invece cerca un’esperienza più immediata e meno punitiva potrebbe trovare il titolo poco accogliente nelle sue fasi iniziali.

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Bermuda Survivor: Un’Avventura nel Triangolo delle Bermuda
Bermuda Survivor mescola bullet heaven ed esplorazione roguelite nel Triangolo delle Bermuda. Con mappe fisse progettate a mano e progressione permanente, offre un approccio diverso al genere, ma presenta una curva di difficoltà ripida e alcuni problemi di bilanciamento con il sistema di stamina.

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