Blasphemous 2: Una Penitenza Rinnovata – Recensione

Blasphemous 2 si presenta come un metroidvania che mantiene l’identità del suo predecessore, migliorandone sensibilmente diversi aspetti tecnici e di gameplay. Sviluppato da The Game Kitchen e pubblicato da Team17, il titolo segue direttamente le vicende del DLC “Wounds of Eventide” del primo capitolo, offrendo un’esperienza più rifinita ma che perde parte del fascino originale.

Introduzione

Il Penitente si risveglia in un nuovo mondo, lontano dal suo luogo di riposo finale, per affrontare il ritorno del Miracolo e impedire la nascita di un nuovo figlio divino. La storia, seppur criptica come nel precedente capitolo, risulta ancora più confusa e meno coinvolgente rispetto al primo gioco. Il racconto si sviluppa attraverso dialoghi con personaggi enigmatici e descrizioni di oggetti, mantenendo quell’atmosfera di mistero religioso che caratterizza la serie.

L’ambientazione si svolge nella Città del Nome Benedetto, un mondo ispirato alla Spagna dell’Inquisizione governato da una rigida teocrazia basata sulla penitenza e sui sensi di colpa. Il giocatore dovrà affrontare l’Arciconfraternita, guidata da Eviterno, padre dei penitenti, per raggiungere il cuore pulsante che sovrasta la città.

Copertina di gioco

Gameplay di Blasphemous 2

Il sistema di combattimento rappresenta il miglioramento più significativo rispetto al primo capitolo. Al posto della singola spada Mea Culpa, il giocatore può ora scegliere tra tre armi diverse: Veredicto (mazza chiodata lenta ma potente), Sarmiento & Centella (doppie lame veloci ma deboli) e Ruego Al Alba (spada bilanciata). Ogni arma offre un’abilità di attraversamento specifica, con Sarmiento & Centella che permettono di teletrasportarsi attraverso specchi, Veredicto che può suonare campane per aprire passaggi e Ruego Al Alba che distrugge barriere carnose. In base all’arma che sceglierete all’inizio del gioco, avrete modo di esplorare diversamente la mappa.

La fisica di gioco è stata migliorata, rendendo il Penitente più reattivo e meno impacciato. I tempi di recupero sono stati ridotti e la gravità modificata per facilitare le sezioni platform. Il sistema di progressione è più complesso, con alberi delle abilità per ogni arma (chiamati Weapon Memories) che si sbloccano raccogliendo Marchi del Martirio.

Le boss fight, pur rimanendo memorabili dal punto di vista visivo, risultano generalmente meno impegnative rispetto al primo capitolo. La maggior parte dei boss può essere sconfitta al primo o secondo tentativo, riducendo quella sensazione di sfida che caratterizzava l’originale. Tuttavia, la varietà di nemici comuni è stata aumentata significativamente, rendendo l’esplorazione più stimolante.

Storia

La narrativa di Blasphemous 2 risulta più debole rispetto al predecessore. Il racconto appare scarno e banalizzante, con filmati migliorabili e traduzioni affrettate. La trama segue il Penitente nel suo tentativo di fermare la nascita del nuovo figlio del Miracolo, ma la complessità criptica del primo gioco qui si trasforma spesso in confusione fine a se stessa.

I personaggi incontrati lungo il viaggio mantengono quell’atmosfera inquietante tipica della serie, ma mancano dell’approfondimento che avrebbero meritato. 

Esecuzione di un nemico

Grafica ed Effetti Sonori

L’aspetto visivo rappresenta uno dei punti di forza del gioco. La pixel art mantiene gli standard elevati del predecessore, con animazioni dettagliate e un design artistico che mescola iconografia religiosa e folklore spagnolo. Le ambientazioni spaziano da castelli capovolti, statue di cera a cattedrali gotiche, offrendo una varietà visiva notevole.

Un aspetto particolare è che il gioco ha inspiegabilmente perso qualcosa dal punto di vista artistico rispetto al primo capitolo. Nonostante la qualità tecnica rimanga eccellente, manca parte di quella forza evocativa che rendeva memorabile l’originale.

La colonna sonora, composta da Carlos Viola, mantiene l’atmosfera religiosa distorta con composizioni orchestrali e corali. Le tracce accompagnano perfettamente l’azione e l’esplorazione, contribuendo a creare quell’atmosfera di oppressione caratteristica della serie.

Conclusione di Blasphemous 2

Blasphemous 2 si conferma un metroidvania solido che migliora molti aspetti tecnici del predecessore. La durata si attesta sulle 15-20 ore per la campagna principale, estendibili fino a 25-30 ore per i completisti. Il sistema di combattimento più vario e la fisica migliorata rendono l’esperienza più accessibile, ma al contempo meno memorabile.

Il titolo soffre di una perdita di identità rispetto al primo capitolo. Le scelte orientate verso una maggiore accessibilità hanno smorzato quella sensazione di pericolo e scoperta che caratterizzava l’originale. La storia risulta meno coinvolgente e alcune boss fight troppo semplici riducono il senso di soddisfazione.

Nonostante questi limiti, Blasphemous 2 rimane un’esperienza consigliata agli appassionati del genere e ai fan del primo capitolo. Si tratta di un sequel tecnicamente superiore che, pur perdendo parte del fascino dell’originale, offre comunque un’avventura solida e ben realizzata nel panorama dei metroidvania moderni.

Boss fight contro Lesmes
Blasphemous 2 - Recensione
8.0

Blasphemous 2 porta avanti la saga del Penitente con un gameplay più accessibile e una pixel art curata, ma perde parte della profondità narrativa e della sfida che avevano reso unico il primo capitolo. Un metroidvania solido, consigliato agli amanti del genere, ma meno evocativo rispetto all’originale.

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