Qualcuno di voi conosce il Kalevala? No? Si tratta di una raccolta di storie epiche finlandesi trasposte in poemi. Per quale motivo ve lo stiamo dicendo? Perchè Iron Danger, gioco che trattiamo oggi, prende a piene mani dal Kalevala per la sua ambientazione, ovvio.
In Iron Danger vestiremo i panni di Kipuna, una giovane ragazza il cui villaggio è stato distrutto. Il suo corpo fu trafitto da una scheggia di quello che viene chiamato Aurolith Spirit, e ciò le ha dato il potere di manipolare pochi secondi di tempo, sufficienti per garantirle la fuga e la salvezza su una nave.
Queste scheggie non esistono nel libro, tuttavia funzionano alla grande come scusa per il gameplay e per la trama del gioco. Se da un lato in battaglia saremo in grado di piegare il tempo alla nostra volontà, dall’altro Kipuna ha intenzione di viaggiare per il mondo alla ricerca degli altri frammenti. Una volta giunta alla città chiamata, appunto, Kalevala, Kipuna incontrerà Topi, un guerriero che la accompagnerà da una dottoressa che le spiegherà meglio come usare i poteri dei frammenti. Anche il governo, a quanto pare, le darà il permesso di cercare i frammenti rimanenti per far fronte all’imminente invasione nemica.
Il world design di Iron Danger è classificabile come magico e immersivo, probabilmente. Viaggiare per il mondo ed esplorare è sempre un piacere, le ambientazioni sono piene di natura e colori caldi, ed è molto interessante vedere come i colori si spengono e la vegetazione si rovina quando si è in vicinanza di nemici. La nostra destinazione saranno sei templi appartenuti ad un epoca antica, nei quali in teoria sono custoditi i rimanenti frammenti da cercare.
Il gameplay è ciò che è riuscito meglio di Iron Danger. Si tratta essenzialmente di un misto tra combattimento in tempo reale e strategico, in stile Baldur’s Gate, ma con qualcosa in più. Non appena il combattimento inizierà o i nemici si accorgeranno di noi, nella parte bassa dello schermo apparirà una barra che segnerà il tempo passato, diviso in “battiti del cuore” di Kipuna e del suo alleato corrente. Grazie al potere del frammento, Kipuna può tornare indietro nel tempo a piacimento fino a 10 battiti dal punto in cui si trova in quel momento. Naturalmente questa meccanica è praticamente obbligatoria da usare, perchè la difficoltà del gioco è tarata in maniera che la morte è sempre in agguato con nemici spietati e intelligenti. Rispetto a tanti altri giochi, in Iron Danger sarà anche consigliato usare la strategia per piazzare trappole e affini, così da evitare combattimenti del tutto e sconfiggere nemici ignari in maniera molto soddisfacente.
Purtroppo il difetto più grande di Iron Danger sta proprio nel finale. Ci ritroveremo improvvisamente nella battaglia conclusiva (senza avere idea che sia quella conclusiva), e i titoli di coda partiranno senza che Kipuna abbia realizzato tutti i suoi obiettivi. Va bene realizzare un gioco con in mente l’idea di fare un sequel, ma in questo caso l’ending arriva in maniera decisamente improvvisa e forzata, lasciando il giocatore con un pugno di mosche e una sensazione amara.
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VALUTAZIONE FINALE - Iron Danger
Iron Danger in linea di massima vale più di 7. Le ambientazioni, le scelte narrative e il gameplay sono tutti ottimi e li abbiamo apprezzati molto. Purtroppo il titolo perde un voto a causa del finale improvviso e inconcludente che hanno deciso di dargli.
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