Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key – Recensione

Ricordo come se fosse ieri quando, su Playstation 2, mi trovai di fronte un rpg molto atipico e particolare, chiamato Atelier Iris. Da allora non solo mi informai sui titoli passati della saga Atelier, ma continuai a seguirla anche in futuro. Ad oggi i capitoli della serie sono veramente numerosi, ma fortunatamente, per evitare che i giocatori debbano recuperare decine di titoli per capire qualcosa della storia, essi sono suddivisi perlopiù in trilogie con personaggi e storie completamente separati, ogni trilogia con un suo inizio e una sua fine. Questo è quello che accade con il terzo e ultimo capitolo di Atelier Ryza, dal titolo Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key, che porta le avventure della simpatica Ryza ad un vero e proprio finale.

Il “numero” davanti al titolo non è certo l’unica cosa che aumenta e si evolve in questo titolo. A partire dal personaggio della nostra protagonista Ryza, che era partita da essere una semplice alchimista in cerca di emozioni e avventure nel primo capitolo e ora invece si ritrova a essere una vera e propria eroina considerata la migliore alchimista di questa generazione, fino al battle system che si è evoluto e migliorato notevolmente di capitolo in capitolo.

Vicino all’isola natale di Ryza è apparso un misterioso arcipelago, le isole Kark, e una misteriosa voce dice a Ryza di investigare tale arcipelago e cercare qualcosa chiamato Codice dell’Universo. Nel fare ciò la ragazza fa conoscenza con diversi personaggi, alcuni tra i quali vengono presentati durante il primo capitolo della trilogia ma non appaiono minimamente nel secondo, per poi fare ritorno nel capitolo finale in una sorta di grande reunion tra tutti gli eroi dei due giochi precedenti, così da affrontare l’ultima sfida in grande stile.

Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key ha ben 11 personaggi giocabili, probabilmente il numero più grande mai visto fino a questo momento in un gioco della serie Atelier, e in questo terzo capitolo ognuno di essi ottiene un finale soddisfacente del proprio arco narrativo e un’evoluzione del proprio personaggio. Da questo punto di vista il titolo è veramente perfetto e non potremmo chiedere nulla di meglio.

In Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key ogni personaggio in battaglia ha una barra che si carica col tempo, e solo quando essa è piena può agire in una sorta di battaglia a turni con una componente simil ATB di Final Fantasy. Per sferrare abilità speciali e attacchi magici i personaggi dovranno spendere AP, i quali possono venire ricaricati utilizzando attacchi semplici. Anche qui c’è una certa strategia da adottare però, a seconda di quanto il nemico di fronte a noi si preannuncia tosto e duro a morire. Conservando gli AP, piuttosto che spenderli in attacchi speciali, potremo invece investirli per aumentare il nostro Tactic Level così da incrementare il limite massimo di AP ottenibili. In questa maniera avremo modo di sferrare più magie o attacchi successivamente, sacrificando un pò di velocità nell’early game.

Naturalmente non cambia il fulcro della serie Atelier: Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è un titolo in cui la protagonista è prima di tutto un’alchimista, e in quanto tale potremo spendere ore e ore a esplorare luoghi e uccidere mostri col solo scopo di ottenere materiali così da costruire oggetti e equipaggiamenti in grado di cambiare le sorti della situazione da un momento all’altro.

Tecnicamente Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key brilla su Playstation 5, dove il suo approccio open world ci consentirà di ammirare monti e fiumi al massimo del loro splendore, e fomentarci con colori brillanti e animazioni mozzafiato durante gli attacchi speciali delle battaglie.

Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key è la degna conclusione di una trilogia appartenente a una delle saghe rpg più sottovalutate di tutti i tempi, nonchè uno dei finali di giochi più soddisfacenti e interessanti degli ultimi anni.