Diplomacy is not an Option

Diplomacy is not an Option

Nel mondo dei videogiochi, i generi tendono spesso a sparire per poi ricomparire svariati anni dopo più forti che mai. Questo è accaduto con i JRPG per esempio, fino al momento in cui Persona 5 ha cambiato le cose. Oppure è accaduto con i platform bidimensionali, riportati poi in auge con l’avvento degli indie games. Questo è un destino che è toccato anche agli RTS, genere che ha visto in Starcraft 2 il suo ultimo esponente di una certa importanza. Se non consideriamo la saga di Total War: Warhammer (di cui recensiremo a giorni il terzo capitolo) che la fa da padrona in periodo di magra. Diplomacy is not an Option arriva quindi, in silenzio e in punta di piedi, per colpire alle spalle con un pugnale i suoi concorrenti e urlare poi a gran voce “Giocatemi!”.

Diplomacy is not an Option una tranquilla cittadina
Immagine di gioco ‘Diplomacy is not an Option’

Introduzione

Diplomacy is not an Option è un titolo molto difficile da categorizzare. Nonostante sia principalmente un RTS, all’interno ha anche diverse meccaniche da Sim Builder e Tower Defence, senza contare che è spaventosamente difficile. Come direbbero i meme di oggi, “Diplomacy is not an Option è il Dark Souls degli RTS”. Un gioco che farà impazzire i neofiti, ma che probabilmente verrà amato dai veterani e dagli amanti delle sfide.

Diplomacy is not an Option delle mura resistenti
Immagine di gioco ‘Diplomacy is not an Option’

Vestiremo i panni di un re i cui tesori vengono dilapidati da stupide spese folli dei suoi familiari, e che dovrà alla fine fare i conti con una folla inferocita in una ribellione. Nonostante non abbia nessun tipo di esperienze di guerra.

Se solitamente, negli RTS, lo scopo delle missioni è finire di preparare un’armata per poi andare a sconfiggere i nemici, questa volta le cose si ribaltano. Costringendoci a un piano di difesa mentre orde di avversari ci attaccheranno senza alcuna pietà.

Diplomacy is not an Option un grande municipio
Immagine di gioco ‘Diplomacy is not an Option’

Gameplay

Se c’è una meccanica che rende il gioco piuttosto complicato è l’eventualità che i cadaveri delle nostre truppe passate a miglior vita generino malattie che andranno a infettare i nostri eserciti, o ancora peggio che si risveglino come zombie pronti ad attaccare le nostre difese. E’ quindi necessaria la costruzione di cimiteri e becchini per mettere le cose in ordine, oltre a pensare a costruzioni e reclutamenti. Se a questo aggiungiamo il fatto che le linee visive sono molto importanti (i nemici possono sfruttare ostacoli per non venire colpiti, ad esempio) il nostro unico sospiro di sollievo è il fatto che il gioco ci avvertirà della direzione da cui verrà la prossima ondata di nemici. Ovviamente è un sollievo alquanto precario, dato che con l’avanzare della difficoltà i nemici potranno arrivare anche da più direzioni contemporaneamente.

La resa grafica è tanto semplicistica quanto funzionante: i modelli dei personaggi sono cubettosi e privi di dettagli, ma allo stesso tempo è sempre molto chiaro ciò che accade sul campo per renderci pronti a reagire a qualsiasi situazione.

Una battaglia persa
Immagine di gioco ‘Diplomacy is not an Option’

In conclusione su Diplomacy

Diplomacy is not an Option è un RTS estremamente interessante grazie all’aggiunta di meccaniche originali e di una difficoltà da non sottovalutare assolutamente. Il gameplay è solidissimo e costringe il giocatore a usare il cervello riguardo scelte e posizionamenti, piuttosto che spingerlo a creare truppe alla rinfusa per distruggere tutto ciò che si trova sulla mappa.

VALUTAZIONE FINALE - Diplomacy is not an Option
8.0

Diplomacy is not an Option è un RTS estremamente interessante grazie all'aggiunta di meccaniche originali e di una difficoltà da non sottovalutare assolutamente. Il gameplay è solidissimo e costringe il giocatore a usare il cervello riguardo scelte e posizionamenti, piuttosto che spingerlo a creare truppe alla rinfusa per distruggere tutto ciò che si trova sulla mappa.

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